De Sio-Scarpati Neorealismo «a luci spente»
La storia, ambientata nel 1943, racconta le riprese di «Redenzione», pellicola prodotta con il sostegno del Vaticano e diretta da un regista antifascista che, con questo lavoro, evita di andare a Venezia, dove si era trasferito tutto il cinema italiano al seguito della Repubblica di Salò. Una storia molto simile - forse troppo - a quella vissuta da Vittorio De Sica, mentre girava a Roma «La porta del cielo», da cui il figlio Christian vorrebbe trarre un film. «All'inizio, Christian De Sica voleva agire con i suoi legali contro il mio film, ma poi non è successo nulla - ha spiegato ieri il regista Ponzi, che ha appena finito di girare per Mediaset il tv movie in sei puntate, "Filippo", con Neri Marcorè e Giorgio Pasotti - Forse, ha capito che la mia storia è molto diversa da quella di suo padre. Io ho raccontato la nascita del Neorealismo, in modo riduttivo rispetto al fenomeno culturale, molto più ampio. Ma non c'era solo Vittorio De Sica tra i registi che non vollero andare a Salò: anche Rossellini rimase a Roma per girare "Scalo Merci", film che non riuscì a finire perché San Lorenzo, il quartiere romano dove era allestito il set, fu bombardato. De Sica, che aveva già realizzato "I bambini ci guardano", riuscì invece ad andare avanti con le sue riprese, nella Basilica di San Paolo, perché il suo produttore era appoggiato dal Vaticano». Giuliana De Sio, che ha finito da poco per la Rai le riprese del thriller televisivo «La notte breve», ha ispirato il suo personaggio a Clara Calamai, nota attrice dell'epoca che riuscì a cavalcare il passaggio dal cinema del divismo a quello del Neorealismo: «C'è una scena molto significativa che ricorda proprio la Calamai - ha sottolineato la De Sio - È il momento in cui l'attrice che interpreto si toglie il trucco e recita con il viso al naturale». Riferendosi poi ai suoi ultimi ruoli, in cui spesso s'innamora - come anche in questo ultimo film - di uomini giovani, l'attrice napoletana ha detto che «pure nella vita accade ormai a molte signore di avere relazioni sentimentali con dei ragazzi: penso che sia sempre accaduto, ma oggi le donne hanno la possibilità di dirlo apertamente. È meglio stare con un giovane, persino se un po' sciocco, piuttosto che con un uomo maturo che è rimasto sciocco come un ragazzino».