Zero in trionfo «Gaber è il padre dei cantautori intelligenti»
Il magnifico Pierrot della canzone italiana ha chiuso trionfalmente, ieri sera, alla Cittadella del Carnevale di Viareggio, il Festival Gaber, davanti a una platea raddoppiata (3.700 spettatori) rispetto alle precedenti serate. E con centinaia di «sorcini» rimasti fuori, entusiasti per il ritorno del loro idolo nella Versilia che ha ospitato l'inizio della sua carriera e lo ha lanciato verso grandi successi. «Alla serata sono venuti i fans di Renato Zero, quelli degli Articolo 31, di Cesare Cremonini e di Paola Cortellesi. Ma, tutti assieme, sono soprattutto fans di Gaber», ha commentato Enzo Iacchetti che ha brillantemente fatto gli onori di casa nelle tre serate del Festival Gaber. Zero ha reso unico lo spettacolo di ieri sera, dedicando una performance inedita al grande amico e collega scomparso. Il «re dei sorcini» ha esibito la sua ben nota vocazione teatrale, recitando un monologo, da lui composto in versi, in onore del «Signor G», e interpretando, con la partecipazione di Rossana Casale, la canzone-culto di Gaber «Non arrossire». «Ritornare da Gaber ogni tanto, ci vuole - ha detto Zero - Fa bene ascoltare la sua voce. Riconoscere la sua fisionomia. L'inconfondibile modo di stimolare una chitarra. E di maltrattare un argomento col cuore. Sapere che sia riuscito a esprimersi oltre ogni ridicola censura, gli conferisce di diritto l'appellativo di "padre di tutti i cantautori intelligenti". Grazie Giorgio, per essere rimasto al "Giambellino" intorno a quel biliardo, sfacciatamente presente. Meglio così perché certe ottusità non sono scongiurate. Ed è perciò, che da queste parti, alcuni impenitenti musicisti ancora s'impegnano per riuscire ad assomigliarti un po'». Ospite d'eccezione, in platea, ieri sera, la scrittrice Fernanda Pivano, amica e confidente dell'artista che manca a tutti. «Gaber ha fatto la vera contestazione - ha detto la Pivano - quella culturale, non politica. Sul palco ha cambiato la faccia dell'Italia. Lui e Fabrizio De André sono i nostri geni». Anche i più giovani, come Paola Cortellesi, e i giovanissimi, come Cremonini e gli Articolo 31, hanno reso omaggio a quel grande maestro, pur non avendolo mai incontrato. La bravissima showgirl e attrice ha scelto l'ironia di «Shampoo» e di «Le Elezioni»; Cremonini ha proposto una canzone nata 10 anni prima di lui, «L'Orgia»; il duo Articolo 31 ha puntato su «Vieni Maria Giovanna» e «Non arrossire». Per il concorso TeatroCanzone, sono saliti sul palco, emozionatissimi, l'emulo di Biagio Antonacci, Simone Cristicchi, e il veterano, ex «Trioremo», Bob Messini.