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La lussuria può illuminare l'anima

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Questo lo so. E poi non mi fido dell'amore. Ho sentito troppe dichiarazioni d'amore. Ma mi fido della lussuria, in tutto e per tutto". Può stupire il senso trasgressivo di questa affermazione di Toni Bentley contenuta nel suo ultimo The surrender (Lain, pp.214, euro 12,50)? Se no, proviamo con un'altra. Riferendosi al suo uomo, ipotizza un necrologio nel caso di una di lui scomparsa. Tra le innumerevoli lodi sostiene che «con lui il sesso era trascendenza, con gli altri era potere». Per i più curiosi o disinvolti forse basta quanto segue per pensare a un termine che possa somigliare a quello di scandalo, accompagnato da un sorriso: «Io sono atea di famiglia. Sono arrivata a conoscere Dio in modo empirico» e la Bentley continua sintetizzando il proprio percorso spirituale attraverso la scoperta del sesso anale per mezzo del quale si è rivelata «la grande sorpresa di Dio, il Suo fine umorismo e la Sua potente presenza…di sicuro è un bel modo per attirare l'attenzione di una scettica». Senza dubbio anche il lettore più "navigato" non potrebbe negare la sequela, interrotta solo raramente, di pugni allo stomaco che la nostra Autrice procura e che in questa sede forse è meglio evitare. Ma al di là dell'uso di un vocabolario "libero", la Bentley ripercorre, in una sorta di diario la propria catarsi erotico-sentimentale, dagli effetti castranti della figura paterna, alle frustrazioni subite e vissute a causa di quegli uomini «che non amano il proprio pene». In tal proposito commenta: «Ho imparato…ad essere circospetta riguardo alla miriade di modi, fisici e psicologici, in cui compenseranno. Soldi, letteratura, fiori, poesia, promesse, proposte e competenza nel cunnilingus sono solo alcuni dei travestimenti che mi sono sorbita. Ma alla fine è sempre una montatura e l'insicurezza trapela». Toni Bentley, la sua è quindi una storia totalmente autobiografica? «È tutto vero. Ciò che succede nel libro è successo a me. D'altronde è stato inevitabile "plasmare" e "creare" la storia secondo il mio punto di vista e le mie esperienze. Per la prima volta ho voluto sperimentare una vicenda che riguardasse il sesso». Lei ha usato un linguaggio davvero crudo… «Lo definirei ironico. La mia è stata un'inconscia eruzione di invenzioni che fanno parte di me. Mi sento una ragazza piena di desiderio, rabbia, frustrazione che cerco di esprimere al meglio, quando comincio a scrivere». La parte del libro dedicata all'incontro con A-man e all'iniziazione del sesso anale inducono la nostra Autrice a una essenzialità asciutta, sincera e attendibile che la fa sentire donna e persona in tutta la sua più completa realizzazione esistenziale. Il passaggio dalla "dolorosa sottomissione emotiva" alla "beata sottomissione sessuale" resta il nucleo fondante di questo volume. È una persona reale o un personaggio inventato A-man? «È una persona reale che diventa un personaggio archetipico, del mito e simbolico. Ha rappresentato per me un rito di passaggio nel mio cuore e nella mia sofferenza verso la gioia di vivere che mi ha permesso di diventare una donna nuova. È stata un'esperienza rara per la quale io sarò eternamente grata a A-man». Una curiosità contenuta in Surrender è la breve ma illuminante statistica sulle leggi che hanno regolato per molti decenni la sodomia negli Usa e un interessante, e forse utile, "galateo" degli amanti. Bentley, Lei è capace d'amare? «Come tutti, con ogni intensità, con i fallimenti, le ferite e un'enorme passione, anche se devo stare attenta alle ossessioni, come ho scritto nel libro». Adora i gatti ed è una lettrice appassionata da quando aveva quattordici anni. Costretta ad interrompere la sua carriera di ballerina per un incidente alla gamba, si è dedicata , con successo alla scrittura. «Ho ballato per Balanchine dai quattro ai ventotto anni», così lei stessa, «ma poi mi sono trovata davanti una vita intera per scrivere. Questo è stato per me qualcosa di inimmaginabile». Lo stesso Surrender è stato scelto dal "New York Times" tra i migliori li

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