Milena Miconi sempre più attrice. In Tv da «Don Matteo» a «San Pietro». Ma la sua forza è la figlia
E ora Milena Miconi è impegnata nelle riprese della quinta serie di «Don Matteo», fiction con Terence Hill nel ruolo del prete-detective che arriverà su Raiuno in primavera. Adesso stanno andando in onda, sempre sulla prima rete e nel tardo pomeriggio, le repliche delle serie precedenti. Nata sui palcoscenici teatrali dove fu notata da Pingitore che la volle come primadonna al Bagaglino, Milena ha in cantiere una serie di impegni di lavoro dei quali parla, soffermandosi anche su aspetti della vita privata. La prossima stagione televisiva sarà di grande visibilità per la sua presenza nella fiction. Ha rinunciato al varietà? «L'esperienza del Bagaglino, alcuni anni fa, è stata significativa ed importante, soprattutto per la popolarità che mi ha regalato. Non penso però di ripeterla, in quanto il varietà è un genere verso il quale non mi sento portata. Io sto realizzando finalmente le mie aspirazioni. L'obbiettivo è continuare a fare l'attrice, impegnandomi in ruoli differenti che possano valorizzare i miei sforzi finalizzati, per il rispetto che nutro per il pubblico, a migliorare la mia credibilità recitativa». Quale sarà l'evoluzione del suo personaggio nel nuovo sequel di «Don Matteo?» «Io interpreto il sindaco del piccolo centro in cui opera il sacerdote investigatore. La novità consiste soprattutto nei nuovi risvolti del legame sentimentale tra la prima cittadina ed il maresciallo dei Carabinieri della locale stazione comandata da Nino Frassica. Una love story già delineata nella serie precedente ma che adesso vivrà particolari situazioni, talvolta anche inconsuete. Stiamo girando tra Gubbio e Roma. Dei nuovi ventiquattro episodi di cui ne andranno in onda due a serata, ne sono stati conclusi otto e le riprese continueranno ancora almeno fino a febbraio a ridosso dell'arrivo in video». La vedremo anche nell'attesissima miniserie «San Pietro» prevista su Raiuno a ottobre. «Mi calerò nel ruolo di Maria Maddalena. È stato una grande esperienza lavorare accanto ad Omar Sharif che è il protagonista e sarà il primo Papa della storia della cristianità». Tornerà sui palcoscenici teatrali? «Durante la prossima stagione riprenderemo "Il giorno della civetta", tratto dal libro di Sciascia che arriverà a Roma al teatro Manzoni. La regia è di Fabrizio Catalano, nipote dello scrittore la cui famiglia ha seguito la realizzazione della trasposizione teatrale del testo fedele al romanzo. Dopo aver testato lo spettacolo in Sicilia dove è stato gratificato dal consenso del pubblico e della critica, affrontiamo la tournee nel resto d'Italia. Accanto a me recita Giulio Base». Lei ha già interpretato piccoli ruoli per il grande schermo. È in cantiere un suo ritorno al cinema? «Essere la protagonista di una pellicola per il cinema rappresenta uno dei miei sogni di attrice. Le gratificazioni provenienti dalla fiction mi spingono però, a non abbandonare un genere amato e seguito per la cinematografia che invece attraversa un momento difficile. In Tv spero di calarmi anche in ruoli drammatici e di interpretare un feuilleton in costume». Le sue preferenze televisive? «Ad eccezione dei reality che non amo, seguo la programmazione pubblica, privata e satellitare con l'occhio del telespettatore comune, con uno sguardo più attento alle miniserie che gradisco più della lunga serialità». Dia un giudizio su se stessa come madre. «Per mia figlia Sofia di tre anni non sono apprensiva. La sua nascita mi ha reso più consapevole al punto da imprimere un forte e determinante impulso anche alla mia professione».