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«Vi racconto la forza dei bambini»

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Nel film appena girato la storia di una ragazzina abbandonata nel deserto

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Terry Gilliam ha vivacizzato con la sua irriverenza e la sua allegria l'Ischia-Global-Fest, dove è rimbalzata da Venezia l'indiscrezione che il suo film «Brothers Grimm», con Matt Damon e Heath Ledger, è stato selezionato per la prossima Mostra del Cinema. Signor Gilliam, nei suoi film si sovrappongono spesso diversi deliri: qual è il delirio dei Fratelli Grimm? «Non mi piace parlare molto dei miei film prima che escano - ha detto Gilliam - Dico solo che i due celebri fratelli segnano il confine tra realtà e fantasia. Uno è romantico, l'altro cinico. Mi piace molto muovermi sul filo di separazione di questi due mondi, perché cadere da una parte o dall'altra sarebbe pericoloso». Lei sta ultimando un altro film, «Tideland», di cui è protagonista una bambina abbandonata dai genitori nel deserto. «Sì e non è stato difficile tenere una bambina di 9 anni e mezzo davanti alla cinepresa. Tutti pensano che i bambini abbiano bisogno di protezione, invece sono esseri forti e indipendenti. Io amo molto i bambini, perché non hanno sovrastrutture e il loro modo di osservare il mondo è vasto, e non limitato dai pregiudizi, come quello degli adulti. Spero di tornare a essere un bambino per avere uno sguardo più libero sul mondo». E quei bambinoni dei «Monty Python torneranno mai? «Non è possibile far rinascere i "Monty Python", perchè sono morti per sempre, anche se i loro show e i loro film continuano ad andare sulle tv del mondo e ci garantiranno una buona pensione. Qualche volta, è vero, ci riuniamo segretamente e ce la spassiamo fra noi "defunti"». I deliri di Terry Gilliam e gli incubi di Dante Ferretti hanno gettato dall'Ischia-Global-Fest un ponte di tensioni e polemiche verso la prossima Mostra del Cinema di Venezia. Oltre al geniale ex «Monty Python», al prossimo Festival del Lido ci sarà anche il premio Oscar '05 per la scenografia Dante Ferretti, chiamato a presiedere la giuria della Mostra veneziana. Francesca Lo Schiavo (anch'essa premiata con l'Oscar per i costumi di «Aviator»), ha tentato di rispondere per il marito a chi ha ventilato l'ipotesi di pressioni (anche politiche) sulla giuria a favore«del Cinema italiano. «Il nostro è un Paese piccolo, ma pettegolo - ha commentato la signora Ferretti - e, a volte, poco generoso. Sono sicura, però, che Dante non si farà coinvolgere e che si concentrerà solamente sui film». Il tentativo di protezione, però, non ha convinto Ferretti: «Io vivo all'estero - ha ricordato il grande scenografo, nominato 8 volte all'Oscar - sono reduce da 9 mesi di lavoro al film di Brian de Palma "Black Dalia" e sto già preparando il film che faremo in Giappone tra un anno con Martin Scorsese. Non ho posizioni da difendere in Italia, perciò non ho timori di eventuali pressioni politiche. Presiedere la giuria a Venezia, per me, è un onore che cercherò di onorare. Spero solo che la selezione ci porti dei bei film, qualsiasi sia il Paese di provenienza. Anche se venissero da Marte, per me, sarebbe lo stesso. L'importante sarà di fare le cose con coscienza. Se tenteranno di impedirmelo, state certi che mi dimetterò». Dante Ferretti, a Ischia, ha incontrato anche Giorgio Panariello e il direttore artistico del Festival di Sanremo Gian Marco Mazzi che hanno proposto al vincitore dell'Oscar di realizzare le scenografie della grande competizione canora.

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