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Il ritorno di Marco Conidi «Un sarto che cuce canzoni»

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In tutti questi anni non ha mai smesso di comporre, pubblicare album, esibirsi con grande energia nei club. Anticipato a maggio dal singolo "Il mondo non è colpa mia", esce domani il nuovo album "Nuvole e Regole". Decisamente migliore del precedente, rappresenta la fusione delle due anime di Conidi, quella rock e quella più cantautorale. «Forse il precedente - spiega - aveva dei suoni più forzati, mentre qui non mi sono vergognato a mettere degli archi quando ce n'era bisogno, pestando duro quando era il momento. Volevo fare un cd che mi rappresentasse appieno». Quattordici tracce più tre bonus track in cui l'autore si mette a nudo in maniera disarmante. Basta ascoltare "Ruvida e fragile", "L'altro", "Parole che" e "La stagione delle assenze" in cui compare anche l'attore Gianmarco Tognazzi che recita per lui. «Con Gianmarco siamo amici da molti anni. La nostra è un'amicizia "vera" che ha il sapore delle serate trascorse nei club, le partite di calcetto e la passione per la musica. Ho scritto questa poesia, chi meglio di lui poteva interpretarla». Nella sua carriera di autore, Marco ha rifiutato collaborazioni eccellenti come quella con Cocciante perché sentiva che le sue storie non potevano essere "cucite" per altri. «Ho scoperto - dice Conidi - solo a distanza di anni che l'autore è un piccolo sarto che deve riuscire a vestire i panni di un altro cercando di fare la differenza con i prodotti che vengono imposti oggi dalle case discografiche. C'è un abisso - continua l'artista - tra un prodotto come Paolo Meneguzzi e gli Afterhours, i Marlene Kuntz. Questi se ne fregano delle playlist». Gli stranieri? «Un caso a parte. Occupano una fetta del nostro mercato ma hanno il dono della qualità. Da un'operazione a tavolino come quella dei Take That è uscito un artista come Robbie Williams». "Nuove Regole" è un buon disco, che fa dell'autenticità e della voglia di trasmettere energia i punti di forza. «E pensare - conclude Conidi - che per anni a me e molti cantanti della mia generazione sono stati cancellati i contratti: mi sono sentito come un calciatore che superati i 30 anni non riesce a trovare un ingaggio. Oggi invece con questo cd ho ricominciato a girare ed ho scoperto che molti ragazzi mi trattano come un amico. Questo è veramente il più grande onore. Vuol dire che ho trasmesso loro qualcosa che dura».

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