Un gioco di parole per promuovere il film di Chabrol
Lucherini viene chiamato a promuovere un film non proprio tra i migliori del maestro del "noir" francese Claude Chabrol: "Les biches" (traduzione italiana "Le cerbiatte"). Una storia che di erotico ha poco, in quanto tutta incentrata sulle tensioni che si celano dietro al rapporto particolare di due amiche borghesi, interpretate da due attrici non certo trasgressive come Jacqueline Sassard e Stéphane Audran. Insomma, cronaca di un fiasco annunciato. Ma Lucherini ha un'idea. Sfruttando anche l'atmosfera generale che si respira al cinema, i primi nudi, qualche morbosità in più, lo "stress-agent" - come è stato ribattezzato per la frenetica attività - sceglie di lasciare attaccate le due parole del titolo, che si scrive così "lesbiches". Lesbiche, cioè, almeno al cinema di quegli anni, un successo, rispetto al catafascio promesso dal film. Da lì in poi, Lucherini diventerà uno rarissimi "uffici stampa" che si occuperanno anche del soggetto ("Melodrammore", diretto da Maurizio Costanzo nel 1978) e della produzione di diversi film. Tra i quali, ad esempio, "Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca", del 1975. Un film di montaggio con tante clip dei film della Titanus, storica casa di produzione e distribuzione di cui Lucherini si è occupato e continua ad occuparsi anche dopo la scomparsa del suo storico patron Goffredo Lombardo, dal 1946 al 1964. Un buon successo ottenuto con niente. E poi ancora, con lo stesso metodo "kolossal- I magnifici macisti". Di produzione Enrico Lucherini si è interessato anche per "La sepolta viva", di Aldo Lado, del 1973, con Agostina Belli, della "Stanza del vescovo", di Risi, del 1977, con Tognazzi e la Muti, e di "Figli delle stelle" (1979) di Carlo Vanzina, instant-movie con Alan Sorrenti al suo top. Che invece fece rima con flop e fu rieditato, con risultati non troppo diversi, con il nuovo titolo di "Tu sei l'unica donna per me", titolo della nuova canzone di Sorrenti uscita nel frattempo. L'ennesima lucherinata. A. Sar.