I «Fantastici Quattro» battono Cruise
Il grande regista russo, autore di capolavori, come «Maria's lovers», e film-culto, come «A 30 secondi dalla fine», è stato l'ospite d'onore dell'inaugurazione di Ischia-Global-Fest. La rassegna internazionale di Cinema e Musica che, due anni fa, Pascal Vicedomini ha ambientato a Ischia. Dopo le prime edizioni sul Cinema indiano e cinese, quest'anno la manifestazione è dedicata alla Russia, con le proiezioni di 7 film di quel Paese. Le immagini dell'anteprima italiana di «Dreaming of space», di Aleksiei Uchitel, vincitore al 27mo Festival di Mosca, ieri, hanno dato il via all'Ischia-Global-Fest, alla presenza dell'ambasciatore russo in Italia Alexey Meshkov. A fare da madrina al «battesimo» del Festival ischitano è stata la show-girl e neoattrice Natasha Stefanenko (protagonista della fiction «Nebbie e delitti» che in ottobre sarà su Raidue), russa, figlia di ucraini («Sono nata in una piccola città segreta degli Urali»). Quando si parla di Cinema internazionale, il convitato di pietra è sempre Hollywood. E, non a caso, a Ischia sono numerosi i registi e le star d'Oltreoceano, dai cineasti Alan Parker, Norman Jewison e Taylor Hackford, agli attori Joseph Fiennes, Gerard Butler, Brenda Blethyn, agli scenografi premi Oscar '05 Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo. Per gli italiani, fra i tanti, partecipano alla settimana cinematografica dell' «isola verde» Roberto Faenza, Paolo Sorrentino, Giuseppe Piccioni, Christian De Sica, Franco Nero, Raoul Bova, Vincenzo Salemme, Richy Tognazzi, Manuela Arcuri. A sorpresa, inoltre, è giunto ieri sera all'Ischia-Global-Fest Francis Ford Coppola. Il regista italo-americano, autore della saga de «Il padrino», ha lasciato per qualche giorno il set del film della figlia Sofia Coppola, sulla vita della regina Maria Antonietta. A Ischia, Coppola incontrerà Joseph Fiennes («Shakespeare in love», «Il mercante di Venezia») per verificare con l'attore inglese la possibilità di assegnargli il ruolo di protagonista nel suo prossimo film che, a distanza di 8 anni, seguirà la sua ultima opera «L'uomo della pioggia». Tornando all'ospite Russia e al suo Cinema, hanno seminato sgomento le parole che il grande regista Konchalovskij ha lanciato come pietre infuocate, accanto a un'emozionatissima Natasha Stefanenko. «L'Europa va verso il baratro in limousine, la Russia ci va in tram», ha detto Konchalovskij, citando lo scrittore Aldous Huxley e riferendosi al declino dell'arte, della cultura e del Cinema. «Già Solgenitsin, nell'83, ci aveva messo in allarme, sostenendo che la cultura europea andava verso la sua distruzione per cercare novità, anziché guardare alle sue tradizioni che sono grandissime - ha osservato il regista russo - E verso il degrado va anche Hollywood che ha cessato di esprimere film sulla cultura americana, come quelli di Coppola o di Scorsese. Oggi, si fanno prodotti, non più opere. Si producono film alla Luc Besson, che sono transnazionali. Siamo alla cocacolanizzazione. E temo che questa sciagura possa colpire anche la Russia, che comunque procede più lentamente» Konchalovskij ha, poi, definito «tragica» la situazione del Cinema italiano: «Se vado in una piccola città italiana, dove ci sono solo due sale, in entrambe si proiettano film americani. Abbiamo la libertà di scegliere tra l'amburgher e la pizza Hut. I giovani sono stati allevati a "Star Wars", conoscono Tarantino, ma non sanno nulla di Visconti e Pasolini. Ho insegnato a Roma: dei miei 40 alunni solo due avevano visto i film di Fellini». Il futuro? Secondo Konchalovskij dimorerà in Cina, in India, in Iran, in America Latina: «Lì, ancora non sono sotto l'influenza dello Tsunami delle compagnie multinazionali», ha detto. Il regista russo, da parte sua, sta cercando rifugio nel teatro: «Ho messo in scena "Guerra e pace" al Covent Garden e farò "Re Lear" a Varsavia - ha concluso Konchalovskij - In primavera, all'Eliseo di Roma, porterò il "Gabbiano" di Cechov e "La signorina Giulia" di Strindberg. Nel Cinema, il 90% del tempo si