Cinquant'anni fa «Rock around the clock» cambiò il mondo

Ai loro padri le prime feste in casa da soli con le ragazze e i mangiadischi a 45 giri. Ma tutto ebbe iniziò negli Stati Uniti nel luglio 1955 e la storia della musica non fu più la stessa. Si tratta di «Rock around the clock», il successo mondiale di Bill Haley e le sue «comete», che proprio il 9 luglio del '55, esattamente cinquant'anni fa, raggiungendo prodigiosamente la vetta dell'Hit Parade, aprì l'era del rock. Negli Stati Uniti fu un terremoto, uno choc per tutta la società. Qualcosa di paragonabile solo a ciò che in Italia avvenne ben tre anni dopo con l'urlo liberatorio di Modugno e il suo «Volare» a Sanremo. Da un giorno all'altro, grazie alla foga con cui Haley batteva con i gomiti e i piedi sul pianoforte, si passò dalle note sdolcinate dei cantanti «confidenziali», a scosse di energia e di anarchia. Alle sue esibizioni si cominciò ad assistere, tra il pubblico, a quelle scene di isteria collettiva che caratterizzano ancora oggi i concerti rock. Fu grazie a Haley, un trentenne bianco ma con la voce «nera», che il rock uscì da un mercato di nicchia, facendo esplodere nelle radio il fenomeno rock and roll. «Haley - scrive il critico musicale Kevin Phinney - era l'uomo giusto, nel tempo giusto e nel posto giusto». Ma anche stavolta un grande successo è legato a una coincidenza fortunata. Nel 1954, la canzone venne incisa con ben tre microfoni piazzati sotto la batteria e il suono prodotto risultò particolarmente pesante. Così, alla sua prima uscita, il disco ebbe scarso successo. Poi la canzone finì nella colonna sonora del mitico film «Il seme della violenza» ed entrò nella storia.