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La sfida di McRae «Convincerò Presley a uscire dalla tana»

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"All maps welcome" è il nuovo album del cantautore inglese (il terzo in quattro anni), in concerto domani sera a Fiesta per il RomaRock Festival. «Dite ai miei amici che sono andato sulla luna. Ditegli che gli scriverò presto», aveva detto qualche anno fa. Dal suo punto di vista privilegiato, tra la provincia inglese e la west-coast californiana, il chitarrista trentenne esplora le malinconie umane. Il tipico falsetto, le atmosfere acustiche, l'equilibrio emotivo degli archi, ne fanno l'ennesimo erede di Nick Drake o Jeff Buckley, le due icone maledette del songwriting. Echi di folk, jazz, soul per un'atmosfera acustica, a tratti più limpida, per lo più nebbiosa, oscura e inquieta, la stessa percorsa dai vari David Gray, Badly Drawn Boy, Ed Hancourt, Damien Rice. Originario della contea del Suffolk e figlio di due vicari protestanti, Tom McRae aprirà in qualità di supporter il concerto della ben più nota Tori Amos. «Una strategia della casa discografica», la definisce lei. «Un'artista meravigliosa», dice McRae della pianista rock che nel suo album, "The Beekeeper" duetta, invece, con Damien Rice. L'Autodidatta McRae, dal suo paesino di 250 anime decide di spostarsi a Londra, dove comincia a suonare in alcuni gruppi rock. «Non mi considero un folksinger, se non per l'interesse che nutro per la forma-canzone, passione che mi avvicina a Drake e Dylan. Però arrivo dal rock, amo la country music, Elvis Costello e Bruce Springsteen. Il disco che sto ascoltando di più in questo momento è il suo "Devil & dust"». Tra le letture predilige Raymond Carver, il narratore americano che nel saggio "Il mestiere di scrivere", afferma "adoro l'emozione che spesso ha inizio sin dalla prima frase, il senso di mistero che si riscontra nelle migliori storie". Sintesi perfetta per descrivere l'umore compositivo di McRae che tuttavia minimizza: «Non sono così malinconico o dark come mi si dipinge. Certo, quando sono felice, non sento l'impulso di scrivere, ma credo di esprimere allo stesso modo sentimenti opposti come la felicità e la tristezza, l'ottimismo e il pessimismo». Nel suo set d'apertura, McRae sarà accompagnato dal suo violoncellista e da un sogno irrealizzabile: «convincere Elvis ad uscire dal suo nascondiglio».

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