Muti: «Dirigerò Mozart a Roma»
Il maestro ha aderito in linea generale all'invito che Bruno Vespa gli rivolgeva insistentemente da tre anni perché tornasse a Roma appunto con un'opera di Mozart. La conferma è venuta in una intervista rilasciata da Muti a Vespa nell'introduzione del concerto che il maestro, insieme con l'orchestra e il coro del Maggio Musicale fiorentino, ha tenuto ieri sera nel deserto tunisino per il ciclo «Le vie dell'amicizia» del Ravenna Festival. Il concerto sarà trasmesso da Raiuno nella seconda serata di venerdì 8 luglio. «Stiamo discutendo della possibilità di venire a Roma - ha detto Muti a Vespa - Se saranno soddisfatte alcune condizioni relative ai tempi e all'organizzazione dell'evento sarei felice di tornare a Roma l'anno prossimo con una delle opere italiane di Mozart. Sono molto legato a questa città che mi ricorda alcuni memorabili concerti degli anni '70 quando direttore artistico dell'orchestra della Rai e poi dell'Opera di Roma fu Francesco Siciliani. Poi le nostre strade si sono divise». È dunque il momento di tornare? ha insistito Vespa. «Ne sarei felice» ha risposto il maestro. Muti, in partenza per Salisburgo dove dirigerà «Il Flauto magico» di Mozart, sarà in dicembre a Vienna con «Le nozze di Figaro». Una delle ipotesi che si fanno è che potrebbe essere proprio quest'ultima opera a riportare Muti a Roma. «Lo aspettiamo a braccia aperte» è stata la reazione di Gianluigi Gelmetti, direttore musicale dell'Opera di Roma, e del sovrintendente Francesco Ernani, ricordando che Riccardo Muti lo hanno invitato pubblicamente più volte a venire a dirigere un'opera nella capitale. «Abbiamo avuto diversi contatti con lui e, se c'è la sua disponibilità, non sarà sicuramente difficile concretizzare la cosa», afferma Ernani. Gelmetti fa notare che «Le nozze di figaro», titolo suggerito da Vespa, sono già nel programma del teatro romano, in un nuovo allestimento diretto proprio da lui stesso, a settembre, e aggiunge che «c'è grande disponibilità da parte nostra e abbiamo la speranza di riuscire a concordare una sua presenza, pronti a discutere del programma mozartiano come di una diversa, altra proposta».