Spielberg: «Ecco il mio terrorismo»
Iniziate le riprese del film sulla strage di Monaco e la successiva vendetta
La pellicola prende la strage di Monaco come punto di partenza per affrontare alcuni dei temi politici più delicati contemporanei: il conflitto tra Israele e Palestina e la giusta risposta di una società agli atti di terrorismo, un tema che riguarda l'America del dopo 11 Settembre. Il campo minato riguarda l'approccio scelto da Spielberg: il film non è un thriller ma umanizza sia i palestinesi responsabili degli atti di terrore che i killer israeliani colti da dubbi sulla legittimità della rappresaglia che hanno ricevuto l'ordine di portare a termine (alcuni dei bersagli umani non erano direttamente implicati nella strage di Monaco). È un approccio che rischia di essere pesantemente criticato in Israele e che rischia di dilapidare il capitale di stima accumulato da Spielberg nella comunità ebraica con il suo film sull'Olocausto «Schindler's List». Spielberg, consapevole dei rischi del suo progetto, si è rivolto ad un'ampia gamma di consulenti - rivela il New York Times - la lista include il suo rabbino e l'ex-inviato speciale americano per il Medio Oriente Dennis Ross, include l'ex-presidente Bill Clinton e l'ex-portavoce della Casa Bianca Mike McCurry. Il nuovo film, che non ha ancora un titolo, è basato su una sceneggiatura di Eric Roth («Forrest Gump») successivamente rielaborata dal commediografo Tony Kushner, l'acclamato autore del dramma sull'Aids «Angeli in America». Spielberg - che sta girando il film a Malta per poi passare a Budapest e New York - ha definito la strage olimpica di Monaco e la conseguente risposta degli israeliani «un momento decisivo nella storia moderna del Medio Oriente». «Osservare la risposta di Israele a Monaco attraverso gli occhi degli uomini inviati a vendicare quella tragedia aggiunge una dimensione umana ad un episodio orribile che viene affrontato in genere solo in termini politici o militari. Mostrare come la implacabile determinazione di questi uomini nel compiere la missione assegnata apre la porta lentamente a dubbi angosciosi su cosa stanno facendo - afferma Spielberg - penso che possa insegnarci qualcosa di importante sulla tragica situazione che ci troviamo oggi a dover affrontare». L'attacco dell'11 settembre ha acuito l'interesse di Spielberg, spiegano alcuni suoi collaboratori, al problema di come una nazione civile possa dare una risposta appropriata al terrorismo senza rischiare di mettersi moralmente sullo stesso livello degli aggressori. «Il film cerca di mostrare la dimensione umana del problema - afferma Dennis Ross, uno dei consulenti della sceneggiatura - Non è facile rispondere ad un atto di terrorismo. Non rispondere significa premiare l'azione degli aggressori. Ma nel reagire bisogna anche tenere conto del fatto che la risposta può non raggiungere le conseguenze desiderate». Il film avrà come protagonista Eric Bana nel ruolo del capo della squadra di killer incaricata dal premier Golda Meir di vendicare la strage di Monaco. «È facile guardare agli eventi storici col beneficio del senno del poi - ha afferma Spielberg - Quello che è difficile è vedere le cose nel modo che sono apparse alle persone all'epoca dei fatti». Il nuovo film di Spielberg uscirà negli Usa il 23 Dicembre, in tempo quindi per concorrere agli Oscar.