In Umbria la musica è sempre alla ricerca del sacro
Apre la Sagra il 15 settembre nel Teatro Morlacchi di Perugia il grandissimo direttore indiano Zubin Metha, che con l'Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino eseguirà la «Nona Sinfonia» di Beethoven - e due pezzi sacri di Verdi - mentre in chiusura il 24 settembre giungerà l'astro senza tramonto di Maurizio Pollini, con un programma sulle Sonate op.2 n.1 e n.3 e sulla tremenda «Hammerklavier» op.106 di Beethoven. La cornice è straordinaria, ma l'interno è di tutto rispetto: il 16 settembre nella basilica di S. Pietro suonerà Salvatore Accardo (Partite e Sonate di Bach), il 17 in S. Crispolto e il 22 nel Museo di Montefalco i Solisti di Perugia eseguiranno Vivaldi e Boccherini, mentre al Morlacchi la voce di Antonella Ruggiero ci proporrà in «Sacrarmonia» un viaggio fra la musica sacra nel mondo, già felicemente collaudato all'estero. Ottima la scelta di far eseguire, il 18 settembre, la «Messa Solenne» del sempre poco eseguito Luigi Cherubini dalla Sinfonica di Perugia e dell'Umbria, diretta da Giuliano Silveri, dando spazio ai talenti locali, e di affidare il 19-20 al violino di Enrico Gatti, al violoncello di Gaetano Nasillo e al cembalo e organo di Guido Morini un programma barocco comprendente brani di Uccellini, Stradella, Subissati e soprattutto Corelli. Il 21 l'Academia de li Musici diretta da Filippo Maria Bressan renderà omaggio al genio di Vivaldi, ma il sacro - che passa anche per altre culture, dice il maestro Bennici - splenderà nella tradizione sufi del Maghreb (23 settembre in S. Bevignate), nei canti di Ikhwan al-Hagra, col profumo dell'incenso e col pane della fratellanza.