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«DURO COME L'AMORE»

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Parigi, sentimenti e ideologia per il riscatto di una donna

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Una fila di clienti alla cassa di un supermercato è, infatti, il pretesto perché la donna che conduce la vicenda, responsabile peraltro di un atto scorretto, stigmatizzi le rimostranze legittime di due anziane signore, «una tipa col cappotto grigio che manda un cattivo odore», e una «col berretto in testa», tirando in causa la «tendenza fascista a urlare», per «cappottina» e la vocazione a fare la «giustiziera della notte», per «berrettina». La sonora corrente polemica non si esaurisce in questo episodio, ma investe a chiazze il testo (valga l'esempio dell'inciso gratuito dedicato al macellaio texano, istancabile nel bombardare Baghdad). Per contro, la storia, svincolandosi dal tono predicatorio, fa emergere qualcosa di più intrigante proprio grazie alla protagonista, donna tormentata, non più giovanissima, che preferisce la solitudine (ha però un buon rapporto con Serge, il marito psicanalista), insegna in una scuola di scrittura, ama il cinema e frequenta di quando in quando amiche cui l'esistenza non ha concesso sconti. Siamo a Parigi, in un freddo e piovoso dicembre. Nel supermercato, teatro del vivace scambio di opinioni, la donna incontra casualmente uno sconosciuto che le sorride e mostra di conoscere bene le sue abitudini. È un uomo enigmatico, emana un forte odore di cuoio, ha gli occhi blu, che in certe giornate «possono diventare viola come quelli di un gatto», l'aspetto dimesso e un'ombra di barba da «sgraziato incompreso». Si chiama Felix ed è sposato, quest'uomo che fa pensare al serial killer del quale si stanno occupando i giornali. Oscuramente attratta, lei cerca di rivederlo, immergendosi in situazioni pericolose, per dimostrare a se stessa di avere coraggio. La passione sboccia durante una passeggiata in un bosco spazzato dal vento. E non occorrono molte parole, dal momento che «la natura parla con voce più alta della filosofia». Intanto il racconto, teso a privilegiare la struttura del dialogo, affronta una serie di tematiche: dai codici della morale comune alle discussioni saggistiche; dall'«isteria sessuale collettiva» alle conquiste del femminismo. Ciò che a tratti risulta assente è il gioco delle dissolvenze, il pendolo di uno sguardo che disegni il tracciato di un altro paesaggio al di là di quello della realtà nuda, materica. Rossana Campo, «Duro come l'amore» Feltrinelli, 223 pagine, 14 euro

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