Milly Carlucci: «Rai e famiglia gli amori della mia vita»

Poi mia mamma mi ha chiamato Milly ed è così andata a finire per sempre. E Milly è proprio un nome che mi piace». Si sente più americana o più italiana? «Ho doppio passaporto. Sono friulana ma amo anche molto l'America. I miei due figli sono nati proprio in America. Comunque l'Italia è il mio paese e ho un ottimo rapporto con gli italiani. Di tanto in tanto volo a New York. E in quel momento mi ritornano i ricordi e tante esperienze di vita vissuta. È comunque Roma la mia vera città. Vivo a Roma da sempre. Amo i romani. Ed il mio lavoro lo svolgo in gran parte proprio a Roma». Da quando ama la Rai? «È stato un amore a prima vista. Un colpo di fulmine. Devo molto al mio amico Gianni Minà. La prima volta in televisione in Rai è stata quella con Renzo Arbore. E poi tanti spettacoli che hanno avuto il gradimento del pubblico». Ha mai tradito la Rai? «Non è nel mio dna il vocabolo tradimento. Ho avuto qualche esperienza a Mediaset. Ma il mio lungo percorso professionale è soprattutto in Rai». E «Ballando con le stelle», il suo ultimo successo, è pronto per l'autunno-inverno di Raiuno? «Stiamo lavorando sodo. Con gli autori stiamo scegliendo i ballerini che dovranno partecipare alla gara. È una grossa responsabilità visto il successo della scorsa edizione. Noi vorremmo bissare il gradimento del pubblico. Lo spettacolo mi ha sempre convinto. Ho creduto in "Ballando con le stelle" dal primo momento. Anche per questo ho scelto di concorrere con gli autori alla stesura della scaletta. In Italia c'è un sommerso che ama il ballo. E le coppie che ballano sono davvero tante. La televisione ha fatto emergere questo interesse di tanti italiani che non era conosciuto da tanti altri cittadini. Il programma inizierà il 17 settembre. È volato il tempo. C'è da lavorare sodo anche nel corso dell'estate per essere pronti all'appuntamento con i telespettatori». Qual è il suo valore più importante? «Sicuramente la famiglia. Senza l'apporto di mio marito, dei miei figli e dei miei genitori non sarei stata quello che sono. Senza una famiglia unita non avrei avuto forse la tranquillità che ho. L'amore per mio marito, per i figli e per i miei genitori mi fa essere molto sicura e serena». E dopo la famiglia? «Amo da sempre il mio lavoro. Sono quasi trent'anni che ho scelto questo lavoro e non ho avuto mai un momento di pentimento». È finita quando è finita? «Non è mai finita quando è finita. Bisogna sempre avere il coraggio di ricominciare, in amore come nel lavoro. Le cose della vita finiscono per poi ricominciare».