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La Rai fa il «pacco» alle nostre fiction e dimentica «Il sangue dei vinti»

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ARRIVA INVECE «TOGLIATTI»

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Per mantenere in viale Mazzini «Affari tuoi» dopo l'uscita di Paolo Bonolis, la Tv pubblica si è accordata con Endemol, la «proprietaria» del fortunato format dei pacchi, anche per acquisire una serie di fiction. Per fare spazio ad Endemol rischiano così di ritardare o addirittura di saltare alcune produzioni già messe in cantiere. A Cannes, alla presentazione dei palinsesti Rai agli investitori pubblicitari, il direttore di Rai Fiction, Agostino Saccà, ha fatto un bilancio (positivo) della produzione Rai nella passata stagione e annuncerà quello che si prevede per la prossima. Tantissimi i titoli. Molti storici, come nella tradizione Rai e in particolare di Raiuno. Tutto bene dunque? Mica tanto. Perché «Il sangue dei vinti», la fiction tratta dal fortunato libro di Giampaolo Pansa, che ha venduto 400 mila copie e scatenato polemiche a sinistra, tra quei tanti titoli annunciati, tra un Togliatti e un Giovanni Paolo II, un Don Pappagallo (il sacerdote delle Fosse Ardeatine) e un «Matilde Angela, Lucia», affresco storico in tre atti con la bella e onnipresente Sabrina Ferilli, «Il sangue dei vinti» non c'è. Come mai? Eppure era stato proprio Saccà, sull'onda della legittima euforia per i risultati di ascolto fatti registrare per esempio da «Il cuore nel pozzo», fiction dedicata alle foibe, a parlare di «crescita della domanda da parte di un Paese che vuole conoscere la sua storia non per tornare a dividersi ma per chiudere le ferite». E cosa c'è di meglio, per «chiudere le ferite» che riproporre, ovviamente con un tocco popolare e avvincente, una pagina negata della storia italiana? E farlo, per di più in una stagione, la prossima, in cui la messa in onda godrebbe del traino (gratuito) del nuovo libro (doveva chiamarsi «La memoria dei vinti», si chiamerà «Lo sconosciuto»), che si annuncia altrettanto forte, di Pansa? Dopo che lo stesso Saccà lo ha annunciato in un paio di occasioni e l'allora ministro Gasparri ne parlò in un paio di circostanze pubbliche, che ne è stato del Sangue dei vinti? A chi va attribuita la responsabilità dell'oblio? Al presidente facente funzioni che privilegia di certo il Togliatti? Ad un cda «moderato» che preferisce tenersi lontano dalle polemiche? Sarebbe interessante che qualcuno rivolgesse queste domande proprio a Saccà magari chiedendogli in particolare qual è la data di messa in onda prevista. Prima o dopo la primavera 2006? O magari mai più?

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