Il Live 8 italiano continua a perdere i pezzi
E il concerto italiano inizia a dare i primi segni di cedimento. Quaranta i cantanti italiani che, per il momento, hanno dato la loro adesione. Tra questi saliranno sul palco Nek, Laura Pausini, Biagio Antonacci, Max Pezzali, Subsonica, Tiromancino, Antonello Venditti, le Vibrazioni, Zucchero. Si sta trattando per Renato Zero. Mina, dal canto suo, ha detto di sentirsi vicina alla causa di Geldof: ma di tornare sotto le luci della ribalta non se ne parla, neanche per una buona causa. «Moralmente vicino» si è detto ieri anche Ligabue spiegando che non potrà esserci perché impegnato con la realizzazione del nuovo cd. Anche Francesco Renga ha detto «no». E Francesco De Gregori ha fatto sapere che non ha ancora deciso se ci sarà. I «casi» musicali sono due, Jovanotti e Vasco Rossi. Entrambi, inizialmente dati per certi, hanno fatto un passo indietro: il primo ha mandato un biglietto a Geldof, chiedendo spiegazioni sul perché fare otto concerti in contemporanea e su chi avesse organizzato il tutto. Il secondo, al contrario, si ha l'impressione che voglia ricevere lo stesso trattamento usato da Geldof per i Pink Floyd, che infatti suoneranno, finalmente riuniti, a Londra: essere convinto. E se Geldof ha accolto di buon grado le domande di Jovanotti, indice di serietà e professionalità, con Vasco Rossi ha scelto la linea dura: lo ha chiamato, per convincerlo a cantare, magari due canzoni, e poi tornare ad Ancona, dove Vasco si esibirà la sera stessa del 2 luglio: «Non vedo perché non dovrebbe venire, visto che i R.e.m. lo stesso giorno canteranno in Svizzera e al Live 8, gli U2 a Vienna e al Live 8, i Green Day a Berlino e a Philadelfia. E allora mi chiedo, Vasco dove sei?». E Vasco, dall'altro lato, ha commentato con un secco: «Se manco io c'è sempre Bono», rendendosi disponibile con il sindaco Veltroni per un concerto a Roma, in estate. In ogni modo, Vasco a parte, a Geldof è già riuscita un'impresa impossibile: riunire i quattro Pink Floyd, con un concerto che darà il via agli altri sette live: l'idea gli è stata ispirata direttamente dal web: «Avevo letto una frase di Nick Mason, in cui si diceva che una riunione dei Pink Floyd sarebbe avvenuta soltanto nel caso in cui ci fosse stato un altro Live Aid. E io ho creato un Live 8». Nel frattempo, mentre il concerto romano inizia a scricchiolare e mentre Vasco chiede di essere trattato come Roger Waters e Bono, il Live 8 continua ad ingigantirsi: innanzi tutto perché i concerti sono diventati otto, secondo poi perché sta diventando sempre più un affare mediatico: duecento le radio che trasmetteranno in diretta, migliaia le televisioni che lo seguiranno. Il Live «nostrano» verrà trasmesso sia dalla compagnia «3» via cellulare, sia, per undici ore, dalla Rai, come ha annunciato ieri il presidente Flavio Cattaneo accanto al sindaco di Roma Walter Veltroni - che si è detto orgoglioso di poter ospitare il Live 8 a Roma - a Paolo Ruffini, direttore della terza rete, al mecenate Bob Geldof e a Giovanni Floris, che condurrà in diretta su Raitre, su un palco adiacente a quello su cui si svolgerà l'evento, il Live 8 del Circo Massimo. Assenti a parte.