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Camilleri sponsor del Mediterraneo

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Da domani in Sicilia un «Circolo di Conversazione» culturale tra 28 Paesi

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Idea, questa, intelligente e colta, come la sua realizzazione presentata da Andrea Camilleri. Il "papà" del commissario Montalbano si è proposto come eccellente interprete dell'iniziativa Sabir: Circolo Mediterraneo di Conversazione, promossa dalla Commissione europea, dalla Regione Siciliana, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e il supporto dell'Ateneo catanese. Luoghi deputati alla manifestazione: Ragusa, Modica e Scicli, una sorta di "triangolo barocco" in Val di Noto, ideale punto d'incontro di poeti, scrittori e intellettuali di diverse nazionalità che, attraverso un proficuo "conversare", dimostreranno quanto lo stesso Camilleri ha sintetizzato: «L'economia è fugace, la vera ricchezza è la cultura, lo scambio culturale. L'economia divide i popoli, mentre la cultura li unisce». E ha proseguito: «Il Mediterraneo non è un mare, ma un grande lago e noi dobbiamo conoscere chi c'è sulla sponda opposta, per renderci consapevoli degli innumerevoli punti di contatto tra le lingue e le culture. La poesia italiana e siciliana hanno un comun denominatore nella poesia araba che ha suggerito molte metaforizzazioni tra cui quella del rapporto luna-donna amata». E in questi giorni, fresco di stampa, il nostro Autore ci ha regalato il racconto "Troppi equivoci", contenuto nell'antologia Crimini, pubblicata da Einaudi, e un'altra avvincente storia del ben noto e mai retrivo Montalbano, "La luna di carta" (Sellerio, pp. 214, 11?). Una vicenda, quest'ultima, che assume i colori di un poliziesco a sfondo erotico con un protagonista già in odore di "vecchiaia". Il percorso narrativo agile e perfettamente compiuto, offre al lettore divertimento per la felice costruzione del "caso" in questione e riflessioni su un'umanità spesso vittima e carnefice di se stessa contemporaneamente. Tornando all'incontro in terra di Sicilia, da domani al 26 giugno, il Circolo di Conversazione vedrà ventotto paesi mediterranei e della Nuova Europa allargata partecipare a venticinque incontri i cui temi principali saranno i diritti umani e l'importanza della figura femminile nel contesto storico e civile del Mare Bianco, come è definito dagli Arabi. Ed è forse pertinente in questa sede, per chi volesse curiosare nella propria memoria visiva, ripercorrere le coste dell'Albania, Algeria, Arabia Saudita, Bosnia-Erzegovina, Cipro, Croazia, Egitto, Estonia, Gibilterra, Iraq, Israele, Lettonia, Libano, Libia, Siria, Lituania, Macedonia, Malta, Marocco, Portogallo, Serbia, Siria, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Tunisia, Turchia. E dell'Italia. Anche se ne manca qualcuna, già queste rivelano l'importanza del calendario degli eventi organizzati. L'archeologo Paolo Matthiae, Salvatore Bono, storico dei paesi afro-asiatici e lo scrittore Stefano Malatesta rappresenteranno l'Italia. Ma la lista dei partecipanti è lunga, tra questi, lo scrittore egiziano Edwar al-Kharrat, l'intellettuale siriano Farouk Mardam-Bey, la scrittrice libanese Hoda Barakat e lo scrittore libico Ibrahim al-Koni. In programma conferenze, concerti e tavole rotonde, tra cui una sulla presenza della donna nella comunicazione: Aisha Gheddafi (figlia del leader libico), "converserà" con alcune delle più autorevoli giornaliste come Monica Maggioni (fresca autrice di un libro di sue memorie come inviata di guerra in Iraq), Yasemin Taskin, Lucia Baresi, Mimosa Martini, Rula Jebreal e Nacera Benali.

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