«Le mie visioni fanno troppa paura»
Negli Stati Uniti realizza un telefilm: all'anteprima panico e malori tra il pubblico
Tra ironia e alta maestria, il regista ha presentato nel Teatro Greco di Taormina una storia che si svolge nella misteriosa Torino, dove Giulio (Elio Germano) è un goffo studente alle prese con una tesi sul cinema espressionista tedesco. Un giorno, in videoteca nota che la sua bella dirimpettaia, Sasha (Elisabetta Rocchetti), della quale spia le nudità dalla sua finestra, ha affittato «Delitto per delitto» di Hitchcock, per vederlo con la sua amica, Federica (Chiara Conti). Quando l'oppressiva madre di Sasha viene uccisa brutalmente, il ragazzo pensa che, come in «Delitto per delitto», si sta perpetrando tra le due amiche uno scambio criminale di delittuosi favori. Chi sarà, allora, la vittima di Sasha? Giulio indaga, ma prima tentano di ucciderlo, poi si rompe una gamba durante un inseguimento sotto la pioggia. Torna così alla finestra, impossibilitato a muoversi, proprio come accade a James Stewart, nella «Finestra sul cortile». La pellicola, prodotta da Rai Trade con una produzione spagnola e girata in inglese, nasce da una serie di otto film che dovrebbero approdare in tv, forse su Raidue: per il maestro italiano del brivido si tratta del ritorno in televisione dopo 30 anni. «Quando ho girato questo film - ha detto Argento - non ho pensato alla tv. Di questa serie non sarò l'unico regista, ma sicuramente girerò un altro film che avrà come titolo "La baby sitter". Invece, in Usa, ho appena girato l'episodio di una serie dal titolo "Masters of horror", alla quale partecipo insieme ad altri registi del genere, come Romero e Carpenter. L'impegno prevede 14 episodi di un'ora l'uno che poi dovrebbero essere distribuiti in coppia, non si sa ancora se in tv, in sala o solo in dvd. Il mio episodio s'intitola "Jennifer" ed è la storia tra una ragazza e un poliziotto, simile a quella della Bella e la Bestia, ma stavolta con ruoli invertiti. Ho immaginato una cosa davvero spaventosa e, quando ne parlavo con Romero e Carpenter, mi dicevano di andare avanti. Ma poi, all'anteprima del film, c'é stato chi è svenuto e non credo proprio che questo film possa trovare accoglienza in tv. "Ti piace Hitchcock" è, invece, un inno alla psicoanalisi e al voyeurismo, tra tante citazioni di Hitchcock e di alcuni miei film del passato». Riguardo alle sue paure, Argento ha poi svelato di non esaminare quelle che «divorano quotidianamente la gente comune, che teme di essere derubata, uccisa o aggredita. Io narro le paure del profondo, dell'inconscio umano che esistono oltre il tempo e lo spazio, non sono legate alle mode o alle generazioni. Fin da bambino, la mia paura era solo per il buio, per l'ignoto e ogni film che faccio è in realtà una sorta di seduta psicoanalitica, nella quale mi autoanalizzo. Ho avuto diversi incubi, ma mai ricorrenti. Il mostro che oggi minaccia la nostra società è rappresentato dalla follia, e non solo dei serial killer, dalle figure nell'ombra che sfruttano chi vuole solo vivere in pace, dagli associati di Al Qaeda, dai mafiosi che non si vedono più, nemmeno qui in Sicilia, ma esistono ovunque e sono infiltrati tra noi. Eppure, credo che tutto questo prima o poi finirà: finiranno le guerre, le lotte e si arriverà alla realizzazione di una sorta di Città del Sole, tanto agognata da Tommaso Campanella».