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Amori proibiti e tatuaggi nello spirito

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In ogni caso fa male, bisogna essere assolutamente certi di farlo, poichè modifica radicalmente le scelte della vita. È un tunnel nella pelle». Questa in sintesi è la filosofia del tatuaggio per Giovanni Arduino. Il suo ultimo romanzo, da poco in libreria, "Chiudimi le labbra" (Lain, pp. 117, 10 euro), è una struggente dichiarazione d'amore. Le due protagoniste, Sissa e Martina, una affetta dalla Tripla Esse (Sindrome da Sovraccarico Sensitivo-informativo), l'altra perseguitata da incubi tra cui l'irreversibile ricordo della scomparsa del fratello, si amano fin dal primo incontro, senza tempi né tempo di sperimentare o assaporare. Il loro è un amore totale che non conosce pause o riflessioni. La sicurezza del sentimento provato spinge a una convivenza priva di dubbi, colma di speranze e soprattutto di possibilità in una sorta di "recupero" delle proprie identità compromesse da un "relativo", per dirla con Freud, così schiacciante. Perché due donne? «Sono due persone sole, soprattutto. Il genere è irrilevante. Ho seguito una scelta spontanea. E poi le mie donne sono sempre bisessuali». Appassionato di cuori sacri e di librerie dell'usato, Giovanni Arduino ci confessa la propria curiosità per i vecchi messali. Ora, a Parigi, se ne trovano molti. Cosa Le interessa del messale? «In ognuno trovi sempre piacevoli sorprese: santini, fiori essiccati, liste della spesa, appunti». Crede nella religione? «Purtroppo no. Ma è bello vedere un volto illuminato dalla fede». E nell'amore? «Sì, come tutti, penso». E lo ha compiutamente narrato nel suo libro dove Sissa e Martina vivono il loro rapporto senza chiedere l'una all'altra tanti perché. Bastano a se stesse e basta loro la presenza della divina Billie Holiday, autentica panacea alle reciproche solitudini. Intense emozioni sino alla metamorfosi finale, fanno da sfondo a un disagio dal quale le due protagoniste non riescono a uscire se non attraverso l'intervento della musica e di una sessualità minacciosa e violenta. Ma ciò che dà valore a questo libro è sicuramente una scrittura densa e asciutta allo stesso tempo. La capacità di tratteggiare situazioni e psicologie con l'uso di poche parole danno una singolare pertinenza al linguaggio e permettono agili immagini non prive di un apprezzabile estro creativo: "Una preghiera per la quiete di un legame profondo, per quello che possiamo dire senza voce" o nella descrizione, eccellente, di ragazzi pronti alla violenza dell'eros: "Raccoltisi sotto casa, denti da faina e sorriso che non era un sorriso e lingua da rettile sotto labbra sottili, speravano che il loro veleno avesse ancora effetto, che una goccia fosse rimasta nel cuore e nel sesso di Martina". Landolfi nella letteratura, Lynch nel cinema e Bacon nella pittura sono soltanto alcune delle personalità che piacciono molto al nostro Autore, ma sono sufficienti per capirne la sensibilità e i motivi che la ispirano. Cosa non Le piace in assoluto? «Un animo cattivo».

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