GAS, di Luciano Melchionna, con Lorenzo Balducci, Francesco Venditti, Loretta Goggi e Paolo Villaggio, Italia, 2005.

Il filo conduttore (ma conduce ben poco) vorrebbe essere un ragazzotto che non lega con i genitori e lega anche meno con la sua ragazza che, a un certo momento, pianta in asso senza ragioni apparenti. In mezzo c'è un poveraccio che, sequestrato dal branco, è sottoposto a sevizie inaudite, ma c'è anche uno dei sei che lascia tutti per raccogliere e far curare un cane ferito da un pirata della strada, mentre di un altro ci si dice di un suo impiego macabro in un obitorio... Il tutto, ad opera dell'esordiente Luciano Melchionna, in arrivo dal teatro, raccontato a pezzi (forse per citare le storie frantumate di Godard), con un linguaggio filmico che ricorre spesso ai «piani sequenza» (forse per citare Antonioni). Il risultato è un guazzabuglio di cui si stenta a venire a capo anche se si intuisce, forse, che si è cercato di fare il punto sui disagi psicologici e morali di una certa gioventù contemporanea, specie in provincia (l'ubicazione ce la dà una torre tra le architetture più tipiche di Latina). Fra gli interpreti, poco noti, ci sono anche Paolo Villaggio e Loretta Goggi. Ma è meglio far finta di non averli riconosciuti. G. L. R.