Cinema in crisi Fuga «stellare» dalle sale vuote
Insomma, piuttosto che vedere l'ultimo iperpubblicizzato film di grido, di casa nostra o straniero che sia, gli italiani preferiscono trascorrere il loro tempo libero all'aria aperta. Si è tanto parlato e scritto negli ultimi mesi sulla crisi della settima arte, ma secondo i dati dell'ultimo fine settimana, il calo di spettatori si è trasformato in voragine. Produttori, distributori ed esercenti sono in allarme. Un numero per tutti, fornito da Cinetel che copre circa l'85% dei cinema italiani. Mettendo a confronto il numero degli spettatori di questo ultimo week-end con quello dello stesso periodo del 2004 c'è stato un calo del 67% (468 mila nel 2005 a fronte di un milione 463 mila). Ossia, quasi un milione di persone hanno abbandonato il grande schermo. Nel precedente fine settimana la percentuale in rosso è stata del 56%. «Sin City», il film-fumetto presentato con successo a Cannes, appena uscito e arrivato subito in vetta al box office, ha racimolato appena 841 mila euro. I 108 film monitorati da Cinetel hanno incassato complessivamente 2 milioni 900 mila euro. Nel 2004, «Harry Potter e la pietra filosofale» uscito il primo venerdì di giugno, da solo incassò ben 5 milioni 100 mila euro. «La situazione è tragica, se si considera anche l'apertura di tante nuove sale - commenta Massimo Arcangeli dell'Anec Lazio, l'associazione degli esercenti - Le ragioni di una così profonda crisi sono molteplici. Prima fra tutte la forte recessione economica. Il cinema è l'espressione culturale di un Paese e non si può disciplinare come un qualsiasi altro prodotto». Forti preoccupazioni espresse anche dalla produttrice Tilde Corsi. «Neanche quelle pellicole che coraggiosamente sono state messe sul mercato per cercare di allungare la stagione, stanno dando i risultati sperati - ha detto la Corsi a margine della presentazione del suo ultimo film «Contronatura», diretto da Alessandro Tofanelli ed intepretato da Maya Sansa e Andrea Di Stefano - Non c'è stato il boom neanche per i blockbuster americani come "Star Wars", che avevano il compito di fare da traino». Certo, con questi presupposti non si prospetta un'estate particolarmente favorevole per il mondo della celluloide. Anche se l'ultima parola non è ancora stata detta. Una vera e propria armata, con due teste di serie, stanno per sbarcare. Dal 17 giugno «Batman begins» di Christopher Nolan con Christian Bale, Michael Caine, Liam Neeson, Morghan Freeman, Gary Oldman e Katie Holmes (l'attuale fidanzata di Tom Cruise). Dal 29 giugno l'attesissimo lavoro di Steven Spielberg «La guerra dei mondi» con Tom Cruise. Senza dimenticare però anche l'uscita il 24 giugno del sofisticato «Le pagine della nostra vita-The notebook» di Nick Cassavetes che dirige sua madre, Gena Rowlands, in una appassionante storia d'amore. Oppure dal primo luglio «Il quinto impero» di Manuel de Oliveira, tratto dal dramma di Josè Regio. Dal 26 agosto «I tempi che cambiano», presentato all'ultimo Berlino, con Catherine Deneuve e Gerard Depardieu, due ex amanti che si ritrovano dopo trent'anni. E se anche questa ondata di uscite non dovesse incuriosire il pubblico? Nessun timore, in agguato c'è una flotta di film horror (dai titoli più che espliciti) che come si sa funzionano sempre. Le solite braccia e gambe tagliate con la sega elettrica, teste mozzate, ma anche fantasmi e spettri di varia natura provenienti da film campioni d'incasso ai botteghini asiatici e sfacciatamente riciclati in remake made in Usa. Qualche esempio? I nipponici «Infection» e «Premonition», gli americani «La terra dei morti viventi», il lanciatissimo «Boogeyman-L'uomo nero»,«Alta tensione», «Alone in the dark».