Alessandro Curzi: «Rinunciare al suo show sarebbe preoccupante»

LE REAZIONI

Innanzitutto c'è da sottolineare che l'ex Molleggiato nella sua sferzante accusa non fa alcun riferimento a Raiuno ed al suo responsabile Fabrizio del Noce, alzando il tiro esclusivamente verso la persona del direttore generale Cattaneo La prima reazione alle dichiarazioni di Celentano è stata quella di Sandro Curzi, consigliere anziano nel consiglio di amministrazione di Viale Mazzini recentemente nominato: «La perdita di un artista come Celentano appare preoccupante ma non sembra, però, opportuno entrare nel merito della vertenza tra il direttore generale e l'interessato. Tra le due parti ci si augura possa continuare una trattativa serena ed equilibrata che schiarisca presto ogni incomprensione». «Ma Celentano lo vuole fare questo programma oppure vuole farsi dire di no?» commenta in una nota il senatore Bonatesta di Alleanza Nazionale. «Da parte nostra stimiamo Celentano ma non questi continui tormentoni che stufano il pubblico» continua l'esponente politico che difende l'operato di Cattaneo. «Il dg si è comportato nel rispetto del servizio pubblico e del canone pagato dai telespettatori senza sperperare il denaro. Certo dispiace che Bonolis se ne sia andato. Ma nessuno è indispensabile», conclude. Le reazioni più interessanti sono quelle che si captano nei corridoi di Viale Mazzini. In molti ambienti Rai si era scettici, fin dall'inizio sull'arrivo in video di un programma che si annunciava trasgressivo e la cui collocazione avveniva in un periodo in cui si può dichiarare già aperta la campagna elettorale per le elezioni politiche del 2006. Celentano non è il personaggio giusto per andare in onda ad ottobre. È il parere di molti che considerano anche il rischio che possa ripetersi l'inconveniente del 1987: nel «Fantastico» di cui era conduttore, in piena campagna elettorale per i referendum sulla caccia, invitò il pubblico a scrivere frasi contro la caccia sulla scheda. Mar. Cat.