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Vasco, «assassinio» sul palco

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Il dvd «È solo un rock'n roll show» è, come l'ha definito il cantante di Zocca, un movieclip, una sorta di fiction musicale che lega le canzoni dell'album «Buoni o cattivi» con una storia. L'hanno visto, ieri in anteprima, circa 800 fan al Palazzo dei congressi di Grado (Gorizia), le avanguardie dell'«armata del Blasco», arrivata poi compatta - erano 12 mila - ieri sera allo stadio della piccola località turistica friulana per la tappa zero del tour che prenderà il via il 7 giugno dallo stadio delle Alpi di Torino, con un tutto esaurito da centomila posti, primo di una serie di 10 concerti che durerà fino al 9 luglio: il 10 giugno a Imola, il 14 a Terni, il 18 a Cagliari, il 22 a Lecce, il 25 a Palermo e il 29 a Salerno. In luglio sarà il 2 ad Ancona, il 5 a Firenze e il 9 a Udine. Tornando al dvd, «Non è un film, né una compilation video», ha precisato Stefano Salvati, il giovane regista che ha già firmato 300 videoclip e tra questi quelli per «Gli spari sopra» e per «Gli angeli» (a fianco di Roman Polanski) oltre ad altri per Zucchero, Venditti, Bocelli, Zero. Salvati, in quest'avventura, si è affidato anche ai consigli di Carlo Lucarelli e la mano dello scrittore di thriller si vede soprattutto nel finale quando la protagonista, Andrea (una giovane slovacca che ora abita a Bologna) isolata nel suo mondo di sogni, di fanatismo all'ennesima potenza per il suo idolo, alla fine di un'ossessione lo uccide con un colpo di fucile mentre lui, il Blasco è sul palco al concerto di San Siro. La sala è ammutolita: fino a poco prima c'erano stati fischi di incitazione, approvazione e applausi. D'un tratto è calato il silenzio. Come è strana la vita, sembra chiedersi Vasco nel movieclip, allargando le braccia, quando le immagini che lo ritraggono mentre la polizia anni prima gli si era affiancata solo per portarlo in carcere (22 giorni di cella di isolamento per storie di droga) per «essere stato un cattivo esempio per i giovani», per aver diffuso «la cultura dello sballo». Ora a distanza di sei lustri manca poco che non sia il «verbo» per tanti giovani e «come mai sei ancora lì?» chiede all'imputato Rossi un'attonito giudice, impersonato da Franco Nero, paladino dei «guardini della morale della salute pubblica». Il concerto è stato un alternarsi di momenti molto serrati, come per «Rewind» e «Gli spari sopra» eseguite in maniera dura, selvaggia, con suoni distorti intransigenti, con ritmica che è marciata come treni, i treni inghiotti nella notte, con solismi di virtuosi, replicati in «Stupendo» Maurizio Solieri Stef Burns su tutti, da vera band di rock and roll, che ha corso sul filo del heavy metal, ma che ha saputo frenare grazie a dilatate tessiture di tastiere, sax e tromba. Senza risparmiarsi, il Vasco ha regalato un bagno di «Antiche note», con «Bollicine», «Vita spericolata» e con un medley sintetizzato da «Brava», «Cosa c'e», «Brava Giulia», «Dormi dormi» e «Ridere di te». A chiudere lo show «Alba chiara».

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