La forza del rivoluzionario per caso
Nella Cina del primo '900 i prodromi della violenza e del culto della personalitàSun Bing guida con i Boxer la ribellione dei contadini Ma è anche un artista che mette in scena melodrammi Il tutto viene narrato con forme nuove per noi europe
Una sorta di revisione ha spostato i termini del problema e ora una nutrita immissione di concorrenza produttiva incontrollata va mettendo in crisi la vecchia Europa che così faticosamente cerca di offrirsi un assetto più stabile e sicuro. L'opinabile idea che la letteratura, molto ricca in quelle terre lontane, possa e debba fare soltanto da contorno e sussidiario poco incidente sul mito evolutivo cui stiamo assistendo, o addirittura come struttura evasiva da non considerare, sembra ormai anch'essa appartenere alla storia passata. Il presente va offrendo, con l'immissione sul nostro marcato librario di testi fondamentali per meglio intendere e penetrare il velo di mistero che da sempre ha circondato quell'universo, un corollario di testimonianze e di documenti che aiutano fondamentalmente ad affrontare i grandi temi del nuovo confronto in termini di maggiore certezza conoscitiva: il romanzo, da che mondo è mondo, ha spesso avuto questo ruolo, ben al di là del suo significato di intrattenimento. Il vento che giunge da quelle terre lontane, oltre che dall'aridità di dati, statistiche, concorrenza di cui sappiamo tutto, si chiama pure letteratura, e quest'ultima, assieme a tanto altro materiale conoscitivo, ci offre (nella traduzione di Patrizia Liberati) un documento di eccezionale qualità e valore, un romanzo intitolato «Il supplizio del legno di sandalo», ambientato nella Cina del 1900, agli albori dello scorso secolo, in cui una congerie di fatti in bilico fra storia e quotidiano, fra pubblico e privato, raggiungono quell'equilibrio che soltanto ai grandi libri è consentito di ottenere. Nel pieno di una tradizione del creativo che proviene dalla letteratura come dal cinema, dal teatro come dalla danza. Siamo dunque nella provincia dello Shandong, agli inizi del 1900: la figura centrale del romanzo è quella di Sun Bing, rivoluzionario casualmente, che si sorprende a guidare una rivolta di contadini assieme ai Boxer, che è una società segreta cinese fortemente ostile alle potenze imperialistiche che provengono dal mondo esterno. Il personaggio accoppia doti di rivoluzionario a vocazioni di artista, due stati d'animo non sempre coincidenti e produttivi, ma in questo caso la dualità può giovare poiché Sun Bing gestisce anche una troupe di attori e cantanti (lui stesso canta) che mette in scena l'«Opera dei gatti», un melodramma di antiche tradizioni popolari: insomma un'anima da artista alle prese con le inaudite violenze dello scontro bellico e politico. Lo scrittore Mo Yan è molto scaltro nella costruzione dei personaggi, e non riduce il tutto ad un'arida distribuzione di ruoli: Sun Bing, artista generoso, e Zhao Jia, vecchio boia che di tortura ne sa una più del diavolo, e possiede un'antica perfida cultura strategica, almeno pari all'abilità di cantante dell'altro. Due azioni dominate dall'invenzione artistica (si fa per dire nel caso di Jia), il cui confronto risulta duro e spietato, con un fine che ahimè legittima ogni mezzo. Tante violenze degli anni successivi in quel paese straziato hanno queste non tanto remote origini. Lo scrittore, e con lui una infinità di artisti di quelle regioni, lo sanno benissimo, e questa è una delle ragioni che rendono quel tipo di letteratura, poesia e romanzo, intrisa di sentimenti, di slanci d'amore: non casualmente all'interno di questo romanzo convivono rivolte e scatti violenti, una sottile storia d'amore, un atroce supplizio, inimmaginabile a mente umana. Senza tralasciare i turbolenti tumulti che da sempre hanno segnato il cammino di quel territorio immenso e superaffollato. Il caos politico che precede la fine della dinastia imperiale fa da sfondo ma non troppo: essa emerge e balza al protagonismo per via di un gruppo di comprimari che accentuano la pluralità del fenomeno: la figlia di Sun Bing, Sun Weiniang, il giudice Quian Ding, in bilico fra l'amore per S