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Banda della Magliana Attori e detenuti raccontano i misfatti

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NEL FILM DI DANIELE COSTANTINI

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La storia inizia con una lunga confessione, in perfetto e coinvolgente dialetto romanesco, da parte del boss pentito Luciano Amodio, detto "Riccetto", personaggio che s'ispira al vero pentito della Banda della Magliana: Maurizio Abbatino, detto "Crispino", interpretato da Francesco Pannofino. Nell'aula bunker, di fronte a lui, c'è un giudice immaginario (Leo Gullotta). A mano a mano, vengono chiamati a testimoni i principali esponenti della Banda, sia morti sia vivi. La pellicola, che è un mix tra linguaggio teatrale e cinematografico, tra video arte e cinema sperimentale, è stata girata nel carcere romano di Rebibbia con attori professionisti e carcerati, e un budget bassissimo (500.000 Euro): «pari al costo della sola esse di Star Wars», ha sottolineato ieri Luciano Sovena del Luce, nella singolare conferenza all'interno del braccio maschile di Rebibbia. Il soggetto, basato liberamente sulle vicende della Banda della Magliana, racconta i crimini realmente compiuti nell'arco di 15 anni (1975 - 1991) e ricostruiti attraverso gli atti istruttori della Procura di Roma. «Non avevo tesi da dimostrare - ha spiegato ieri il regista - Sono un appassionato di noir, di gialli e mi ha sempre incuriosito la Banda della Magliana, perché segna la differenza con le generazioni dei precedenti criminali ed è la prima banda romana che ha una struttura assembleare, con dei contenuti etici di solidarietà e di orizzontalità (non c'è un capo). La Banda è però durata poco, appena un anno e mezzo e dopo si sono ammazzati tra loro. Fin dal 1992 mi sono documentato su questa storia: dai verbali traspare il carattere tipicamente romano della Banda, tra indolenza e ferocia, ironia e fantasia, caratteristiche che la differenziano da qualsiasi altra associazione criminale. Il pentito, nel film, parla dei suoi rapporti con il criminologo Aldo Semerari di Ordine Nuovo, di contatti con la Banda dei Marsigliesi; dell'attentato al vice presidente del Banco Ambrosiano, Roberto Rosone e persino di un incontro con Flaminio Piccoli durante il sequestro Moro. Ma non si poteva parlare di tutto e le ipotesi sulla Banda della Magliana sono tante». Oltre al direttore di Rebibbia Carmelo Cantone e al regista, ieri era presente il cast: Francesco Pannofino (voce di George Clooney), Roberto Brunetti (noto come "er patata"), Francesco Dominedò, Fabio Grossi e Fanny Cadeo. Emozionati i detenuti attori, che hanno offerto la loro testimonianza: Tommaso Capogreco (che interpreta Operaietto), ormai in regime di semilibertà; Mario Contu (4 anni e mezzo da scontare) che veste i panni di Ubaldino e ha ringraziato il direttore, dicendo che il film gli «ha ricordato le storie di Pasolini»; Lucio Sinisi (Paolo Urbinati); Massimiliano Rosoli (Beppe il Terribile).

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