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Addio a Piero Dorazio, padre dell'astrattismo

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Nei suoi quadri la trasfigurazione del colore della vita. Agnese: «Un artista magnificamente scomodo»

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Aveva 77 anni. Dorazio si era trasferito in Umbria nel 1973 e viveva a Todi in un ex eremo camaldolese. Dorazio era malato di diabete da anni. Tra le molte reazioni commosse, quella del sindaco di Roma Walter Veltroni, che lo ha descritto come «un grande artista ed un uomo coraggioso, che ha saputo difendere le sue idee contro ogni conformismo». E quella del Presidente della Quadriennale di Roma, Gino Agnese: «Uno dei pochi, tra i maggiori artisti italiani del Novecento, che padroneggiò la dimensione internazionale dell'arte», ha detto Agnese. Ed ha aggiunto: «L'Italia perde una personalità magnificamente scomoda, un intellettuale irriducibile, l'esatto contrario del politically correct». Agnese ha anche detto che «Roma deve molto alle iniziative, all'irriverenza di Dorazio, che gli ha fatto mancare qualche onorificenza ma l'ha consegnato alla storia dell'arte». I funerali si svolgeranno domani a Todi.

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