«PER ME la prossima serie de "Il maresciallo Rocca" potrebbe anche concludere l'epopea ...
È Laura Toscano a parlare, ideatrice del Carabiniere più amato del piccolo schermo. La sceneggiatrice rivela che nelle prossime sei puntate della serie, iniziata nel 1995, Rocca si concederà una piccola trasgressione: prenderà una sbandata per una ragazza più giovane di lui, «tradendo» Francesca, la nuova compagna interpretata da Veronica Pivetti. Ma a sua volta assaporerà i morsi della gelosia, perché anche Francesca sarà attratta, ma solo momentaneamente, da un altro uomo. Aspetti familiari ed inediti del personaggio Giovanni Rocca saranno alla base della nuova serie che dovrebbe concludersi con gli attesi fiori d'arancio tra il maresciallo e la sua compagna. Rocca-Proietti ad un certo punto si troverà anche senza casa perché l'ala della caserma dove si trova il suo appartamento subirà dei danni e lui sarà costretto a rifugiarsi a casa di uno dei figli, assaporando i disagi dell'ospitalità. E tra le tante avventure che gli capiteranno ci sarà anche quella di dover assistere una giovane donna partoriente presa all'improvviso dalle doglie per strada. Aspetti umanissimi che rivelano la vera indole del personaggio Rocca che si dividerà tra indagini professionali e disavventure familiari, tutte però, proiettate verso l'happy end finale. Laura Toscano da protagonista della fabbrica della fiction, esprime, però perplessità sull'attuale stato di salute del genere. «Trovo che la fiction sia un po' pigra nella sua espressione», puntualizza la sceneggiatrice che continua: «bisognerebbe insistere di più sulla ricerca di nuovi linguaggi, perché oggi è evidente uno scollamento tra il linguaggio della pubblicità, patinato, scattante, veloce, in continua evoluzione, e quello della fiction che invece resta ancorato alla vecchia maniera di esprimersi ed allo sceneggiato di un tempo. Insomma bisognerebbe avere il coraggio di rischiare di più per creare nuove forme di espressività in grado di eliminare l'omologazione. La tendenza alla ripetitività, infatti, a lungo andare può rivelarsi un boomerang. Invece bisogna creare nuove forme di affezione del pubblico televisivo alla fiction, genere vincente per la grande capacità di penetrazione nell'immaginario collettivo del pubblico italiano». Sull'importanza della figura dello sceneggiatore, poi la Toscano aggiunge: «Ci sono delle scuole che insegnano le tecniche per diventare sceneggiatori, ma sono necessari cultura e talento per riuscire a conquistare un posto al sole nella fabbrica della fiction che ha sempre più bisogno di sceneggiatori per soddisfare le crescenti richieste». Mar. Cat.