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Tributo cinematografico al mistero di Kurt Cobain

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Il nuovo film firmato da Gus Van Sant sarà presentato a Cannes. Si intitola «Last Days». La pellicola è interpretata da Michael Pitt e Asia Argento. Non si tratta di una vera e propria biografia, ma di un omaggio dal regista Gus van Sant (Palma d'oro a Cannes con «Elephant» nel 2003) nei confronti di un mostro sacro del rock, di un giovane macerato dai dubbi esistenziali e dalla macchina del successo. Blake, protagonista di «Last days», assomiglia fisicamente a Cobain, si muove sulla scena come si sarebbe mosso lui, indossa abiti simili, adotta atteggiamenti analoghi, suona una musica altrettanto sofferta ma non è Cobain. Come per il leader dei Nirvana, il viaggio di Blake (Michael Pitt) è una discesa all'inferno nel segno della solitudine: stanco di tutto e di tutti, il musicista si rifugia in una casa in mezzo a un bosco per vivere fino in fondo il suo destino. Lo segue una presenza femminile che non è Courtney Love, ma forse le assomiglia. Il suo nome è Asia e a impersonarla è Asia Argento. La colonna sonora di Last days non è firmata dai Nirvana ma è comunque in sintonia con la loro anima grunge. Contempla diversi brani di Lou Reed e due canzoni scritte dallo stesso Michael Pitt. «Non cercate sentenze - ha detto il regista Van Sant del suo film - Nessuno sa cosa sia realmente accaduto a Cobain prima di decidere di farla finita. Noi per primi. Vedetelo come un Amleto moderno, tutto preso e perso a riflettere sui propri demoni». Van Sant aveva iniziato a girare il film anni fa, con pochi soldi, interrompendo però le riprese per dedicarsi a «Elephant». «Non abbiamo voluto sfidare nessuno - ha detto anche Van Sant - I personaggi sono spesso sotto effetto della droga, ma la droga non si vede mai. Si vede una pistola, ma è tutto molto obliquo. Si sono fatte tante ipotesi sugli ultimi giorni di Kurt Cobain, ma non c'era nessuno con lui quando è morto: nessun testimone».

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