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FIERA DEL LIBRO DI TORINO

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La ribellione dei traduttori

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Diretta da Dori Agrosi, una brava traduttrice professionista, trovate la rivista dei traduttori italiani, che oltretutto è una delle migliori testate letterarie in circolazione, all'indirizzo www.lanotadeltraduttore.it. Vi compaiono le recensioni e le segnalazioni di libri, film e opere teatrali scritte da quelli che, per mestiere ma anche per passione, le mettono in bella lingua per il pubblico italiano (che, statistiche e classifiche librarie alla mano, legge e consuma soprattutto traduzioni). Questo è, infatti, il segreto svelato alla Fiera del Libro, mentre intorno agli stand dei grandi editori il pubblico ammirava, in gigantografia, le copertine delle novità in libreria: le traduzioni, volere o volare, sono la parte grassa della nostra produzione editoriale. Ai traduttori, però, non si riconosce praticamente alcun merito, benché siano proprio loro, sudando sulle bozze delle opere straniere, a dare forma letteraria ai libri che riponiamo sul comodino, dopo averci fatto magari un'orecchia, prima di metterci a dormire. Un traduttore è anche uno scrittore, sia pure uno scrittore secondo, e la sua lingua letteraria, eco di tutte le lingue letterarie, è la lingua in cui hanno imparato a esprimersi, nel bene e nel male, tutti gli scrittori italiani su piazza, nessuno escluso. Ci sono molte importanti associazioni di traduttori, per esempio "Biblit", a cui fanno capo parecchie centinaia di professionisti, e "L'Autoreinvisibile" d'Ilide Carmignani. Da qualche anno si tengono anche corsi universitari dedicati alla traduzione e alla sua teoria. Eppure mai che si faccia il nome dei traduttori nelle recensioni dei giornali. Nessuno li invita, nelle occasioni ufficiali, a parlare di letteratura, per quanto ne sappiano, per le ovvie ragioni, più di chiunque altro. Di loro non si parla mai, se non in casi eccezionali (e comunque mai per lodarli, ma soltanto per segnalare i loro errori). Si spera che adesso, svelato questo oscuro segreto della nostra editoria, che è in grandissima parte editoria straniera tradotta, cambi la musica e che finalmente sia reso onore al merito dei traduttori, scrittori ignoti ma di sangue puro.

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