È morto Bastos
mito del Paraguay
I resti di Roa Bastos sono stati trasferiti al Centro culturale Cabildo di Asuncion, dove per tre giorni riceveranno l'estremo saluto del presidente Nicanor Duarte Frutos, di personalità della politica e della cultura, e della gente comune. Il Ministero degli esteri paraguaiano ha parlato della perdita di un «figlio immortale della Patria», ricordando che «la vita dello scrittore è stata dedicata alla promozione della libertà e della solidarietà». I problemi fisici dell'autore di «Io, il Supremo» si erano aggravati mesi fa, in coincidenza della scoperta di una sordida storia riguardante una domestica senza scrupoli, Karina Cabanas, che, pagata per sostenerlo, lo depredava, mettendone in pericolo di vita. Un'inchiesta della magistratura permise di appurare a fine marzo che Karina, invece di « assistere Roa Bastos in quello di cui aveva bisogno considerando l'età avanzata», lo aveva lasciato in uno stato di abbandono. È del 1974 la sua opera più nota «Io, il Supremo», ultimo volume di una trilogia sul potere. In essa si narra la storia di Josè Gaspar Rodriguez, dittatore che governa per 26 anni (1814-1840) il Paraguay che confessa a se stesso, al suo segretario e al suo cane, i suoi deliri. «Il tema del potere - sostenne Roa Bastos - compare in tutte le mie opere, sia in forma politica e religiosa o anche in un contesto familiare».