Quei cannibali dei periodici tv

No, non stiamo parlando di nuove emittenti televisive ma delle testate dedicate al piccolo schermo che in questo primo mese del 2005 hanno invaso gli scaffali delle edicole. In un settore editoriale, già inflazionato da "corazzate" come «Tv, Sorrisi e Canzoni», «Telepiù» e «Guida Tv» (attenzione, tutte e tre le pubblicazioni sono della Mondadori berlusconiana e più avanti capirete l'importanza di questa notazione) e da prodotti più di nicchia come «Telesette», scommettere su nuove pubblicazioni collegate ai programmi tv poteva apparire follia imprenditoriale. Ma quando su un settore si muovono giganti come Mondadori, Espresso e Cairo Communication vuol dire che il business è nell'aria. E allora in edicola dai primi di gennaio è stato un susseguirsi di fuochi d'artificio, con la gara aperta dalla sfida tra il gruppo guidato da Marina Berlusconi e quello che fa capo a Carlo Caracciolo. Milano stava preparando da tempo un nuovo periodico che riuscisse a coniugare gossip e tv. Hai voglia a fare discorsi sulla televisione di qualità: l'audience sale sempre con i litigi da pollaio dei reality show. E allora che la carta stampata si adegui. È nato così «Star+Tv», partito con Melissa Setta in copertina che annunciava al mondo : «Sì, Daniele e Costantino stanno con me». Ma da tempo l'Editoriale Espresso stava preparando la contromossa. E così, quasi in contemporanea, è andato in edicola «Tv magazine», che punta soprattutto sulla funzione-guida ai programmi. E per traino ha sbattuto la Ventura in copertina. La mossa spiazzante nei confronti del rivale è la periodicità: sarà un quindicinale rispetto alla cadenza settimanale di «Star+Tv». La mossa autospiazzante è, invece, il prezzo: 70 centesimi per «Tv magazine» contro i 50 del concorrente. In una settimana le due case editrici rivali corrono ai ripari: l'Espresso abbassa il prezzo a 50 centesimi; Mondadori, pur di sottrarre copie allo sfidante, dà alle stampe un altro periodico «2 Tv», curato dalla stessa redazione di «Star+Tv», che offre al lettore i programmi per 15 giorni. Finito qui? Nemmeno per sogno. Ai box, pronto a scattare sulla linea di partenza (probabilmente lunedì prossimo) c'è Duepiù Tv, settimanale che nasce come "costola" del periodico edito da Urbano Cairo e diretto da Sandro Mayer. Indovinate il prezzo? Ma, naturalmente, 50 centesimi... «Ed è proprio il prezzo - sottolinea Angelo Sajeva, amministratore delegato della concessionaria di pubblicità Publikompass - l'asse portante di queste iniziative editoriali. Si tratta di pubblicazioni rivolte ad un target medio-basso, quello che naturalmente fa la felicità dei pubblicitari televisivi divorando piccolo schermo a tutte le ore. Tanto è vero che per questi periodici non è primario l'obbiettivo della raccolta pubblicitaria. In questi primi numeri ce n'è pochissima e credo che non salirà in futuro. Lo scopo è quello di porsi come prodotti di largo consumo per guadagnare con gli incassi in edicola. E il prezzo a 50 centesimi serve soprattutto ad attrarre il pubblico giovane e le casalinghe». «Tv Magazine»: 500 mila copie. «Star+Tv» 600 mila. Le cifre ci dicono che gli uffici pianificazione dei due colossi editoriali hanno avuto ragione. Addirittura viene premiato il "cannibalismo" della Mondadori che non ha esitato a mettere in discussione il consolidato mercato delle sue testate storiche come «Tv, Sorrisi e Canzoni» (che, comunque, non sembrano aver subito gravi perdite tra i lettori tradizionali come gli anziani) pur di giocarsi la nuova sfida. Dopo quello del trash televisivo, quindi, dovremo assistere impotenti anche al dominio del trash in simbiosi tra piccolo schermo e carta stampata? «Andiamoci piano - esorta Carlo Sartori, presidente di Raisat - col gettare la croce addosso a queste pubblicazioni. La Tv, ormai, guadagna ogni giorno di più spazi sulla stampa quotidiana e periodica. In Italia c'è un parossismo da mezzo televisivo sconosciuto negli altri paesi europei. I casi Lecciso sono una nostra caratteristica. Nel ben