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di MARIDA CATERINI SOLITO scontro di fiction, domenica sera.

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Costruita su misura per un pubblico giovanile, gli under venti, è la serie «Grandi domani», in 12 puntate, che ha esordito domenica sera in prime time su Italia uno e che propone due episodi, l'uno dopo l'altro. Il crescente numero di spettatori dell'esordio, 4.379.000 nel primo e 4.468.000 nel secondo, è la spia del gradimento di un target giovanile per il quale la programmazione televisiva è ancora carente di proposte. In questo vuoto ha attecchito prima il programma «Amici di Maria De Filippi» e adesso «Grandi domani» fiction ispirata al programma e prodotta dalla Fascino, casa di produzione di Maurizio Costanzo e della stessa De Filippi. Così la realtà e la fiction si confondono, sia perché basate sullo stesso tema: la vita in un'Accademia dello spettacolo, che mira a formare giovani in canto, recitazione e danza, sia perchè parte degli attori proviene proprio da «Amici». Il notevole risultato di «Grandi domani» conferma che il fenomeno dei ragazzi in cerca di notorietà è più che mai vivo, trova proseliti tra il pubblico televisivo perché alimenta il sogno del successo in un tessuto sociale nel quale è ancora forte la disoccupazione giovanile. C'è da sottolineare che le storie sono ben congegnate con amori, delusioni, aspirazioni in primo piano. Dedicata ad un pubblico adulto, invece, la miniserie «La bambina dalle mani sporche», con Ornella Muti, in onda in contemporanea su Raiuno. La prima puntata con 7.097.000 spettatori ha vinto la serata, ma non ha convinto: un montaggio poco realistico, in cui le ultime scene sembravano quasi vaporizzarsi, una sovrapposizione di troppi colori nei rapidi flash back, hanno ridotto l'impatto emotivo della storia raccontata.

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