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E i giovani promettono: «Se vinciamo saliremo nudi sul palco»

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Con la presenza di Jennifer Lopez, grande ospite internazionale del Festival di Sanremo, l'argomento non dovrebbe passare in secondo piano. A tenere il fuoco alto ci pensano i Concido, band composta da quattro ragazzi di Cerveteri e Ladispoli, che presenteranno il già tanto sviscerato «Ci vuole K...», brano in cui la parolina, senza censure, ritorna una dozzina di volte. In caso di vittoria minacciano di salire nudi sul palco. Sarà vero? Nel music-business abbiamo assistito a questo ed altro. Ad ogni modo il fattore «K», nel caso loro, è stato davvero determinante: «perché la fortuna, o come la chiamiamo noi nel brano, serve, c'è poco da fare: la "K" del titolo è un supereroe che può intervenire nel momento in cui va tutto male». La canzone è bella perché è varia, dice l'adagio in prestito, e le canzoni dei 12 giovani in gara affrontano i temi più disparati: l'immigrazione, la fortuna, l'amore, la televisione. Qualche giorno fa Bonolis aveva dichiarato di essere rimasto molto colpito dalla maturità dei giovani, del loro modo di scrivere e di affrontare le selezioni. Molte le speranze romane: il ventinovenne capitolino Enrico Boccadoro rispolvera un tema antico quanto la canzone napoletana classica. «La mia canzone, "Dov'è la terra, capitano" - spiega - ricorda quando noi italiani eravamo emigranti, compresi i miei nonni che cercarono fortuna in Argentina. E ora arrivano qui da noi, ospitati nei centri di accoglienza e poi rispediti a casa, nei loro inferni. Ma, soprattutto, nella canzone sottolineo il fatto che quella che credono sia la loro terra promessa è tutt'altro che accogliente. Rispedire a casa queste persone è segno di indifferenza». I giovani fanno il loro conto alla rovescia, coccolati nel CET di Mogol, per una sorta di stage di sanremizzazione. «Siate artisti veri», ha detto il vate della canzone, che ha pure ricordato che «la legge sulla musica è da sei anni in attesa di essere approvata e che alla musica popolare davano un piccolo contributo di 125mila euro che ora non danno neanche più». Romano Max De Angelis, con «Sono qui per questo», una canzone «dedicata ad un amore non vissuto»; romana Sabrina Guida, che con una vocalità scura intona l'ipnotica «Vorrei». Mordace anche la ventiseienne varesotta Laura Bonometti, in arte Laura Bono, che canta «Non credo nei miracoli», sulla incapacità di ricominciare una storia d'amore dopo la fine di un rapporto importante. Citano nientemeno che il «Panta rei» eracliteo i salentini Negramaro, fortemente candidati alla vittoria, nel brano «Mentre tutto scorre». Giocano in casa i liguri Eku 28 (come la nota birra), con la canzone «L'idea». L'esplosiva siciliana Giovanna D'Angi (ricordate Linda lo scorso anno?) canta «Fammi repirare» e al CET si scatena ballando sui tavoli; più timida l'altra concorrente arrivata dall'Accademia, la toscana Veronica Ventavoli, con «L'immaginario». «Segui il tuo cuore» del melodicissimo agrigentino Christian Lo Zito e «Riesci a innamorarmi» dei milanesi Modà, le altre canzoni d'amore. «Che farò» si domanda la band La Differenza. Ci auguriamo per loro che la risposta sia scritta nel loro nome.

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