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di MARINA CEPEDA FUENTES BARCELLONA ha raggiunto un primato: dalle Olimpiadi del '92 è riuscita ...

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Barcellona, dove Cartaginesi e Fenici fondarono nel III secolo a. C. il porto più importante del Mediterraneo, fu amata dai Romani che vi approdarono nel 201 a.C. rimanendo in quella che loro chiamarono la prosperosa «Faventia Julia Augusta Pia Barcina» fino alla fine dell'Impero. Nel IX secolo, con la fondazione della contea di Barcellona, ebbe inizio la «dinastia catalana»; la Barcellona industriale, artigiana ed efficiente che oggi conosciamo ha cominciato ad affermarsi a partire dalla seconda metà dell'Ottocento. Parallelamente alle manifestazioni per l'Anno del Libro vi saranno per tutto il 2005 moltissime altre attività culturali fra cui una grande mostra fino ad aprile, nell'Edificio Forum del Museo delle Arti Decorative costruito per le Olimpiadi del 1992, intitolata «Barcelona in progress», sul design catalano, la pianificazione urbanistica e l'architettura dalla metà del secolo XIX fino a oggi. Per l'occasione è stato costruito un gigantesco plastico di 200 metri quadrati sui cambiamenti urbanistici degli ultimi due secoli con le fantastiche opere Moderniste di Gaudì oggi perfettamente restaurate, il riordinamento urbanistico di Le Corbousier, e alcuni edifici innovatori come il padiglione di Mies van der Rohe di 75 anni fa. L'ultima creatura, nata da un progetto di Frank O. Gehry, l'architetto canadese ormai conosciuto come «il padre del Guggenheim di Bilbao», sarà un complesso di 76.000 metri quadri con diversi edifici fra cui una torre per uffici di acciaio, vetro e titanio di 34 piani e 145 metri di altezza e un immenso edificio per il futuro Museo della Mobilità, dedicato ai trasporti di ogni tipo e di ogni epoca. Nei dintorni della zona, detta la Segrera, dove non si costruiva fin dal 1839, vi sarà il più importante nodo ferroviario della città, con l'arrivo dei treni a grande velocità. Anche il Museu Nacional d'Art de Catalunya (MNAC), totalmente ristrutturato, ha appena riaperto dopo 17 anni di chiusure parziali con una grande mostra sugli ultimi «Mille anni di Storia dell'Arte» della Catalogna. Insomma, Barcellona continua a essere quella «ciudad condal» che già Cervantes lodava nel «Chisciotte»: «Archivio della cortesia, albergo dei viaggiatori, ospedale dei poveri, patria di coraggiosi, vendetta degli offesi, terra di ferme amicizie; e come luogo e bellezza, unica».

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