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Maremoto, dalle rockstar un coro di solidarietà

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Ricky Martin vola in Thailandia e invita tutto il mondo dello spettacolo ad aiutare la ricostruzione

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La mobilitazione riguarderà sia artisti molto noti sia interpreti che da iniziative del genere sperano di ricavare pubblicità. Al di là della buonafede, che si spera riguardi tutti indistintamente, a volte non tutte le motivazioni costituiscono il massimo della trasparenza. Sarà Sting la prima star internazionale ad esibirsi in Thailandia dopo il disastro dello tsumani. L'ex leader dei Police terrà un concerto di beneficenza a Bangkok, per il quale sono stati raccolti 50.000 dollari destinati alle popolazioni colpite dalla catastrofe, inclusi i 20.000 donati personalmente dal cantante britannico. Sting si esibirà successivamente in Malaysia e in India, prima della data prevista per il 10 febbraio in Australia, nella regione di Margaret River, in cui prevede di raccogliere circa un milione di dollari. Anche gli artisti americani annunciano cospicue donazioni, anche se il remake di «We are the world» - l'evento benefico diretto da Quincy Jones che proprio vent'anni fa segnò il punto più alto dell'impegno degli artisti statunitensi - è stato rinviato. Dopo il maremoto che ha colpito il sud est asiatico, Jermaine Dupri ha annunciato il posticipo delle registrazioni per favorire la concentrazione delle donazioni del pubblico. La pubblicazione del nuovo brano, la cui uscita era stata fissata per il 13 febbraio, a ridosso dei Grammy Awards, slitterà di qualche mese per favorire l'urgenza immediata di raccogliere fondi per le popolazioni coinvolte nel disastro. Anche Ricky Martin ha visitato la Thailandia, incontrando i sopravvissuti e attraversando le spiagge colpite a Pukhet e Patong. Martin, che è ambasciatore volontario dell'Unicef, ha espresso un appello ad altre celebrità per aiutare le vittime. «Mi rivolgo a tutti i miei colleghi - ha detto il cantante - facciamo qualcosa. Non basta parlare di quello che c'è da fare, bisogna creare un mondo migliore, specialmente per le generazioni future». All'appello si sono uniti anche Paul Mc Cartney e sua moglie Heather, che attraverso il comitato britannico per gli aiuti internazionali hanno devoluto un milione di dollari e gran parte della somma è già stata destinata alla provincia indonesiana di Aceh per fornire medicinali e acqua potabile. Anche in questa occasione non sono mancate le polemiche, soprattutto da parte della stampa scandalistica inglese, che non ha perduto l'occasione per ricordare che sia in Gran Bretagna ma soprattutto negli Stati Uniti ogni donazione benefica è detraibile dalle tasse, gettando così un'ombra e un vago senso di amarezza a tutte le iniziative. Un sostanzioso contributo arriva anche da Celine Dion, che devolverà alle vittime tutto il ricavato dello spettacolo speciale che terrà a Las Vegas per la Festa della Mamma. «Come chiunque altro nel mondo sono stata distrutta dalla perdita e dal dolore di così tante persone - ha dichiarato la cantante canadese - come possiamo vedere tutti ci vorrà molto tempo per queste persone per ricostruire le proprie vite e avranno bisogno del nostro aiuto per gli anni a venire». E a proposito di Sting sembra proprio che la star che si esibirà per prima in Thailandia dopo il disastro sia in rotta con il nostro Paese. «I'm sorry. Vado via, qui a Cortina non ho la mia privacy», ha detto qualche giorno fa il cantante che ha resistito solo due giorni in vacanza nella perla delle Dolomiti. Sotto accusa l'assedio continuo dei fan e la «frattura» tra il cantante e il Belpaese sembra proprio non potersi sanare. Almeno per il momento.

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