Carlucci e Pingitore, un sabato bestiale
Si è annunciata così, in maniera discutibile, la prima sfida del sabato sera del 2005 tra Raiuno e Canale 5. Il verdetto dell'Auditel ha dato ragione alla prima rete di viale Mazzini che, con il nuovo programma «Ballando sotto le stelleA, condotto da Milly Carlucci, ha conquistato il 31,36% di share, con 6.364.000 spettatori. Dall'altra parte dell'etere, l'esordio di «Telefaidatè», varietà firmato da Pierfrancesco Pingitore con il gruppo storico dei comici del Bagaglino, si è fermato a 5.455.000 affezionati che hanno bloccato la rete al 25%. Dunque risultato pieno per Raiuno. Ma per centrare l'obbiettivo, la rete è stata costretta a prolungare lo scialbo reality-varietà della Carlucci fino a tardissima ora. «Ballando sotto le stelle», infatti, si è concluso quasi all'una di notte, dopo che la concorrenza di Canale 5 aveva da tempo chiuso i battenti. In questo modo il programma ha occupato sia la seconda che la terza serata della rete, nel tentativo, per adesso riuscito, di strappare pubblico alla controprogrammazione in fasce orarie in cui il bacino di ascolto non è certo così vasto come quello del prime time. Un trucco, questo, al quale un'emittente ricorre quando non ha molta fiducia nel programma che fa scendere in campo e lo prolunga in maniera esagerata proprio per costringere parte della platea televisiva a puntate il telecomando su quel prodotto, in mancanza di altre offerte televisive. Ed è quanto è avvenuto sabato era. Sorprendentemente, però, il ricorso a tale espediente è stato concesso alla Carlucci ma era stato negato a tutti i suoi predecessori, tra cui Giorgio Panariello, che nelle otto puntate di «Ma il cielo è sempre più blu» si era accomiatato dal pubblico in un orario che non andava mai oltre mezzanotte e un quarto. E la stessa Raiuno aveva promesso, in base ad un accordo non scritto, ma messo in pratica, con Canale 5, di non esasperare la sfida del sabato sera con allungamenti all'infinito dei programmi reciproci. Ora questa tregua è stata infranta per un programma che ha mostrato molti limiti nella formula e una ripetitività che a lungo andare potrebbe stancare il pubblico. Canale 5, dal canto suo, ha affrontato la sfida con Raiuno con l'intenzione di vincerla. E a tale scopo la compagnia di Pierfrancesco Pingitore si è abbandonata a un linguaggio a doppi sensi fin troppi espliciti, ed a battute discutibili, purtroppo intrise di evidente volgarità. Tutto questo non solo non fa onore a professionisti della risata come Pippo Franco, Oreste Lionello e lo stesso Pingitore che nel settore della comicità e della satira ha un passato di rispetto, ma rischia di attirare sul programma l'attenzione di associazioni a difesa dei diritti dei minori, perché battute e gag, a volte anche scurrili, sono state dette anche nella fascia protetta, prima delle 22,30. «Telefaidate» ha riproposto la medesima formula di tutte le precedenti trasmissioni di Pingitore con una accentuazione di gag per suscitare la facile risata nel pubblico. Con l'idea di dare visibilità ad una famiglia italiana rovinata dall'euro che non può permettersi neppure di pagare la bolletta della luce ed è costretta ad inventarsi una tv casereccia, si può raggiungere un risultato comico più soddisfacente. Pingitore, infine, che ha così giustamente criticato l'invasione dei reality show, per catturare pubblico non ha esitato a ospitare in platea alcuni dei protagonisti de «Il Grande Fratello», tra cui Jonathan, il vincitore dell'ultima edizione. Mentre sul palco ha fatto salire l'ex naufraga dell'isola dei famosi, Aida Yespica.