Foxx è «the genius»
Non sarebbe giusto». Sono le parole che Ray Charles pronunciò pochi mesi prima di morire l'11 giugno dello scorso anno, davanti al regista Taylor Hackford (ha diretto «Ufficiale e gentiluomo» con Richard Gere) che aveva appunto ideato e diretto la sceneggiatura di un film che da almeno vent'anni inseguiva: un musical sulla vita del suo amico Ray Charles. Oggi quel progetto è una realtà e vi hanno collaborato lo stesso "the genius" ed il figlio, Ray Charles Robinson jr., diventato uno dei coproduttori della pellicola. Si chiama «Ray», negli Stati Uniti è uscito ad ottobre ed in Italia arriverà il 21 gennaio. Nei panni del protagonista uno straordinario Jamie Foxx («Collateral») in odore di Oscar, davvero somigliantissimo. Oltre che attore si dimostra anche eccellente musicista: ha iniziato a suonare il pianoforte a tre anni e da ragazzo dirigeva il gruppo gospel della sua parrocchia in Texas. Si racconta che l'incontro tra Jamie e Ray sia avvenuto davanti a un pianoforte, insieme hanno suonato dei pezzi di funk e gospel per poi passare al jazz, genere del quale Foxx non è proprio un esperto. Capendo però che riusciva a caversela, Ray ha esclamato «Questo ragazzo ce l'ha fatta, avete visto? È quello giusto». Praticamente gli ha assegnato la parte. Da allora Foxx si è gettato a capofitto nel personaggio. Si è immerso nella musica, ha frequentato lezioni al Braille Institute, si è esercitato a camminare con gli occhi bendati, provando anche dodici ore al giorno, e soprattutto ha cercato di cogliere gli aspetti decisivi della personalità della star musicale. Tutti i vestiti gli sono stati cuciti su misura, proprio come amava Ray, che per vestirsi da solo faceva numerare in codice i suoi capi d'abbigliamento. Realizzati più di cento cambi di costume e naturalmente dozzine di paia di occhiali da sole che erano il segno distintivo del grande musicista. «Era importante che il racconto della sua vita fosse il più accurato possibile, senza omettere gli errori ed i momenti più difficili - ha dichiarato più volte il regista - per questo non abbiamo nascosto nulla». Una vita non sempre facile quella di Ray Charles, considerato la leggenda del R&B ma nato da una famiglia poverissima in piena Depressione nel 1930, ad Albany in Georgia. A cinque anni fu testimone della terribile morte del fratello per annegamento e a causa del trauma e del glaucoma iniziò a perdere la vista. La madre, amorevole ma inflessibile, lo incitò sempre a non dipendere da nessuno. Lo iscrisse alla scuola pubblica per non vedenti a 250 chilometri da casa, dove imparò a leggere la musica e studiò diversi strumenti musicali. A soli 17 anni, rimasto orfano, iniziò a percorrere le prime tappe della sua straordinaria carriera che lo avrebbe portato al grande successo fatto di denaro, donne ed affari.