Il pezzo forte sarà la «vite aerea» progenitrice dell'elica
La sua inarrestabile brama di conoscere. È sorprendente la lista delle ricerche da lui intraprese. L'atmosfera mitica che circonda Leonardo è, in buona parte, frutto delle sue scoperte sul volo umano. Il genio di Vinci afferra una verità che nessuno aveva immaginato: il peso non è un ostacolo, ma anzi una condizione essenziale, per volare. L'aria, con lui, diventa punto di appoggio. I disegni testimoniano quanto siano profondi i suoi studi sulla portanza - cioè sulla forza sostentatrice - delle ali. Nella mostra organizzata dall'Accademia dei Lincei figurerà la grande "vite aerea" che, girando a forte velocità, viene spinta in avanti. È, in anteprima, l'invenzione dell'elica. Con le sue macchine volanti, Leonardo costruisce - quattro secoli prima dei fratelli Wright - le fondamenta della teoria scientifica del volo. Comprende che non ha senso fissare ali artificiali alle braccia dell'uomo, e punta sul volo a vela sospinto dal vento. Anche l'idraulica lo affascina. In Lombardia (e poi in Francia) sistema fiumi, progetta irrigazioni e canali navigabili. Nei dominii pontifici, avvia un imponente e complesso piano di bonifica delle Paludi Pontine, interrotto solo per la morte di Giuliano de' Medici. (Le sue bonifiche prevedono sempre progetti urbanistici incredibilmente moderni). Con il plauso di Niccolò Machiavelli, progetta di deviare l'Arno. Poiché i Turchi minacciano Venezia, per bloccarli programma l'allagamento della pianura. Nel 1485, prima di presentarsi a Ludovico il Moro, gli elenca in una lettera le sue capacità di tecnico militare. E i disegni documentano che ideò un carro armato che fa fuoco da tutti i lati, una bomba con alette direzionali, un cannone che si eleva e si punta rapidamente, pezzi da fuoco con molte canne disposte a raggiera che possono sparare simultaneamente, in pratica un micidiale lanciarazzi multiplo, simile alla katiuscia dell'Armata Rossa, chiamata l' "organo di Stalin". L. D. A.