Il giudizio-trash di Paolo Villaggio
E perchè mai? «Primo perchè non c'era la musica di Prokofiev, che nobilitava invece "Aleksandr Nevskij". E comunque indubbiamente non me la sentirei di proiettarla di sabato sera per alzare gli ascolti di Raiuno o di Canale 5. Rischierei di provocare una sollevazione popolare». Ma lei l'ha vista almeno una volta? «Come no! L'ho subita almeno una decina di volte. Ma la mia è una generazione che aveva un senso di autopunizione pari a quello dei proto-cristiani». E ricorda dove è stata la prima visione? «Nella mitica cineteca nella quale ho passato cinque anni, un posto fetido con un odore di topo marcio nel quale si passavano le nottate il sabato sera, purtroppo».