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di DINA D'ISA CAPELLI neri, magrissima e voce flautata: così si è ...

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Praticamente irriconiscibile rispetto ai cartelloni che pubblicizzano il suo nuovo film, «Che pasticcio, Bridget Jones!», diretto da Beeban Kidron e nelle sale dal 7 gennaio, con 450 copie distribuite dalla Uip, dove la Zellweger appare ingrassata di tredici chili. Nel sequel, la trentenne londinese più amata dalle ragazzine è sempre insicura, carrierista e fissata con le calorie, ma ha finalmente trovato l'anima gemella (Colin Firth) e rischia di lasciarsela scappare quando s'invaghisce del suo capo, un playboy incallito (Hugh Grant). Le fantasticherie sentimentali si scontrano con la realtà della vita di coppia, creando equivoci e nuove difficoltà. Ancora una volta la scrittrice Helen Fielding, creatrice del personaggio di Bridget Jones e co-sceneggiatrice del secondo episodio, ha fatto centro, rivelando sfacciatamente i segreti di una single di oggi che si è trasformata, da acclamata eroina di un romanzo in autentico fenomeno culturale. Tanto che solo il primo film sui diari della Jones ha incassato oltre 280 milioni di dollari e il secondo si appresta a conquistare nuove orde di fan, anche se il sequel è decisamente meno divertente e più prevedibile del prequel. «Non sono così scioccamente gelosa come Bridget - ha detto ieri l'attrice, di nuovo single, dopo la separazione dal rocker Jack White - Però sono vulnerabile, romantica e goffa come lei in situazioni pubbliche, dove rischio di parlare troppo. Bridget Jones ha successo perché va contro gli stereotipi femminili proposti dai media. Jones dimostra che si può essere felici, pur disobbedendo ai diktat imposti dalla società dell'immagine». L'attrice, che si è tinta di nero i capelli per recitare in «Cinderella man», accanto a Russel Crowe e con la regia di Ron Howard, ha detto di essere ingrassata e poi dimagrita di ben tredici chili - in breve tempo e per due volte nell'arco di quattro anni - «per uno scopo meramente professionale; mi sono affidata ad un nutrizionista e, se prima ingoiavo di continuo cibi grassi, ora mangio pochissimo e non tocco più nemmeno la pizza». La Zellweger, che era accompagnata dalla regista, ha infine rivolto un pensiero ai Paesi del Sud Est Asiatico colpito dallo tzunami: «È terribile solo immaginare la sofferrenza di tanta gente - ha spiegato l'attrice - Si può solo pregare perchè quelle persone ritrovino una ragione per vivere. La penisola thailandese dove abbiamo girato parte del film è ora scomparsa e a malapena la regista è riuscita a mettersi in contatto con la troupe con la quale abbiamo lavorato in Thailandia. È stato triste persino celebrare il nuovo anno: ero qui a Roma, nel ristorante dell'hotel Eden, con degli amici. Ci hanno dato dei buffi cappelletti, ma tutti avevamo un'aria mesta, le luci sono state abbassate e, mentre la città era illuminata da mille fuochi d'artificio, pensavo solo a quella tragedia e a quel dolore».

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