«Ma io, editor punto sul fantasy d'Oltremanica»
La narrativa italiana oggi conosce un interesse sempre più ampio da parte del pubblico. Noi case editrici ne teniamo conto e investiamo, al di là delle singole "fisionomie" degli autori. Altra tendenza non certo minore è la non- fiction e la saggistica, in ripresa anche come conseguenza di eventi mondiali, di una realtà politica che ci costringe a riflettere - prosegue il direttore editoriale - Certo, c'erano le elezioni, ma negli Stati Uniti il saggio politico quest'anno è stato il genere prevalente. Stessa tendenza in Italia, con titoli su terrorismo, politica, nuovi fenomeni sociali, conflitto tra civiltà, giornalismo investigativo. Un titolo per tutti, Lettere contro la guerra, dello scomparso Tiziano Terzani. Ampio spazio anche alla filosofia pratica, prescrizioni per il quotidiano, sul genere di "Vita: istruzioni per l'uso" di Perec». Ma se il 2004 si chiude nel segno di Dan Brown e del suo Codice da Vinci, il 2005 di chi sarà? Qui Brioschi torna ad essere «di parte»: «Mi piace fare qui una anticipazione: mi auguro che sia l'anno del romanzo che pubblicheremo per Longanesi a settembre 2005, già annunciato come un fenomeno letterario. E' l'esordio di Susanna Clarke, una signora inglese che in "Jonathan Strange & Mr Norrell" racconta un mondo fatto di magia, amicizia e rivalità sullo sfondo della vera Inghilterra del XIX secolo». Un'operazione editoriale firmata Bloomsbury (lo stesso editore di Harry Potter) che ne ha appena pubblicato 250.000 copie simultaneamente in Stati Uniti, Inghilterra, Germania e in altri paesi. Dunque un altro romanzo che si inserisce nel filone-fantasy di Potter e del Signore degli Anelli (con tanto di trasposizioni cinematografiche)? «No, piuttosto credo sia uno di quei rari casi in cui un romanzo riesce a fare genere a sé tanto che gli inglesi hanno coniato il termine "magic historical" apposta. L'hanno definito divertente, movimentato, spirituale e razionale, una delizia da leggere. E forse anche da scrivere, visto che l'autrice ha dichiarato: "Il mio rammarico nel finirlo dopo 800 pagine è stato che non fosse lungo il doppio"». Val. Ins.