DALLA RACCHETTA AL MICROFONO: UNA VITA, DUE SUCCESSI
Ma, prima, era diretto al grande campione di tennis, Yannick Noah. Ora, al cantante che, a ritmo di un sound gradevole, impastato di rock e reggae, ha appena concluso un tour trionfale in tutta la Francia e pubblicato un album, «Pokhara», che ha venduto più di un milione di copie. Solo altri quattro fra cantanti e gruppi francesi hanno venduto altrettanto quest'anno. E l'album precedente, «Yannick Noah», in testa alle classifiche nell'agosto scorso, ha venduto un milione e 600.000 copie. Diciotto anni dopo, Noah è tornato al palasport parigino di Bercy, dove nel 1986 giocò a tennis. Come rock star ha riempito nuovamente la struttura, con 14.000 persone ad acclamarlo. Nel 1991 Noah, dopo aver vinto fra l'altro al Roland Garros nel 1983, si ritira dalle competizioni sportive e diventa capitano non giocatore della nazionale maschile francese di Coppa Davis. Ne vince due, nel 1991 e nel 1996, poi porta al successo quella femminile, nel 1997. Intanto, un amico produttore, Micky Milan, lo invita nel suo studio di registrazione. Lì Noah si diverte ad incidere su nastri preparati per un altro cantante. Ne esce un singolo, Saga Africa, che vende più di 250.000 copie, e un album, «Black and what!», che ne vende 100.000. Ancora capitano della squadra di tennis, forma un gruppo e comincia a cantare nelle piccole sale. Un suo album afro-reggae, nel 1988, vende soltanto 5.000 copie. Ma l' ex tennista, ormai, non molla. Incontra i fratelli Jean-Jacques e Robert Goldman, compositore musicale uno e produttore l' altro. Insieme ad altri autori gli confezionano prodotti su misura. Ne esce un album, «Yannick Noah»: è un successo inaspettato. È felice Yannick Noah, come non lo è mai stato quando era tennista. «A 44 anni - confessa - è duro, fisicamente, reggere sera dopo sera. Ma mi piace vedere la gente cantare con me, è una emozione indescrivibile. Niente a che vedere con il tennis, quando c'è un' esplosione di adrenalina alla palla del match, o un enorme dolore se perdi. Qui, sul palco, ti gusti tutto. C' è la felicita dell' assenza della competizione, e di fondersi in un gruppo per creare una comunione». Ma non basta. Noah, che ha come modello Mick Jagger, tra i suoi progetti ora ha anche quello di diventare attore ad Hollywood.