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La difficoltà di essere ottimisti Provare per credere

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Considerato poi che siamo nel periodo natalizio deve prevalere l'ottimismo, anche se di questi tempi e in questo clima non sempre è facile sorridere e soprattutto sperare. Il mondo è in guerra, pochi lo ammettono, tutti lo sanno. Quasi sempre facciamo finta di nulla. Non abbiamo paura di camminare per strada, di entrare e uscire dalle nostre Chiese, di visitare le nostre città... Però sappiamo che dietro l'angolo è in agguato qualcuno che non vuole il Bene ma predica e soprattutto pratica il Male. Qualcuno che crede sì in un Dio che dovrebbe essere molto simile al nostro, ma che in realtà è rimasto ai tempi delle Crociate e vuole distruggerci. Il nostro cieco buonismo ci fa guardare dall'altra parte e in qualche caso porgiamo pure cristianamente l'altra guancia. Loro lo sanno e ci aspettano al varco, innescando la terribile miccia del fanatismo. Conviviamo con questa paura che ci costringe a diffidare di un ragazzo olivastro che suda un po' nella metro affollata. Era proprio questo che volevano, prima ancora che immolarsi per le settanta vergini vogliono incuterci paura. Tempi difficili per il nostro Papa. Lui sa predicare la Pace senza diventare patetico. È un Gigante, proprio con la maiuscola. Mi piace ricordarlo in Polonia, pronto a mettersi alla testa del suo popolo contro i potenziali invasori sovietici o quando a Vienna pregò per ricordare la vittoriosa battaglia sugli Ottomani pronti ad espugnare l'Europa. Già, la vecchia e cara Europa. Non c'è , è un'espressione geografica di alcuni burocrati aggrottati che a mala pena conoscono i propri popoli. Campione dei campioni di questo finto europeismo è il leader, per ora, della Gad, Romano Prodi. L'uomo della Prima Repubblica, l'uomo del pendolino, dell'Iri e delle svendite un tanto al chilo sembra voler di nuovo guidare questo Paese. Credetemi, piuttosto scelgo Bertinotti, la coerenza va premiata. Ai leaders del centrodestra una preghiera di fine Anno che è l'auspicio di un avvenire. Basta «chiacchiere e distintivo», avete una imponente maggioranza parlamentare, governate e basta dire «ho fatto», «faremo». Dite agli italiani: facciamo, ora e subito modernizziamo questa Italia, respingiamo l'assalto alla diligenza dei veri conservatori Riforme e riforme, infrastrutture, investimenti sul futuro nell'azione del presente. In casa ho fatto il Presepe. Come da anni è un momento di preghiera per me che credente non sono. Ho messo il Bambinello nella mangiatoia. Diventerà, figlio o non figlio di Dio, l'Uomo che cambiò il corso dei millenni con poche parole: «Ama il prossimo tuo come te stesso». Desolante la processione dei fallimenti, però tentar non nuoce.

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