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Il cinema che verrà tra Monnezza e Berlusconi

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Pasotti e Romanoff saranno Fioravanti e Mambro. Battiato si ispira a Beethoven, Virzì alla Mazzucco

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Diverse le pellicole ormai pronte per le sale. Come il film «Alla luce del sole» di Roberto Faenza - storia di Don Puglisi, il sacerdote che lottò contro la mafia, con Luca Zingaretti - che sarà nei cinema il prossimo 25 gennaio. Anche «Ma quando arrivano le ragazze?» di Pupi Avati è atteso per i primi mesi del 2005: la storia ripropone i ricordi autobiografici del regista, quando suonava il clarinetto in una jazz band, nella quale si esibiva insieme con Lucio Dalla, pure lui clarinettista, ma decisamente più bravo e talentuoso di Avati. Nella vicenda, tra gelosie, invidie e passioni, reciteranno Claudio Santamaria, Paolo Briguglia e Vittoria Puccini, mentre la musica sarà sempre pronta a scaldare gli animi dei protagonisti. Per febbraio, è stata inoltre già annunciata l'uscita di «Cuore Sacro» di Ferzan Ozpetek, che racconta la complessa conversione spirituale di una manager ricca e in carriera (Barbora Bobulova). Sono ormai pronti, anche se ancora deve esserne stabilita l'uscita, i film «Quando sei nato non puoi più nasconderti» di Marco Tullio Giordana, storia d'immigrazione - ispirata sia all'omonimo libro della Ottieri sia al romanzo di Kipling, «Capitani Coraggiosi» - e «La febbre del lavoro» di Alessandro D'Alatri. Qui, il regista torna a dirigere il poliedrico Fabio Volo, suo attore preferito che, con grande ironia, si muoverà nel difficile mondo dell'occupazione e del lavoro, visto però non come fonte di denaro ma come motivo di realizzazione e di gratificazione personale. Sono, invece, in fase di lavorazione i film di Gabriele Salvatores, «Quo vadis, baby?» - titolo che ricorda la storica battuta di Marlon Brando in «Ultimo tango a Parigi» - e quello di Michele Placido, «Romanzo Criminale». Se il regista di «Nirvana» s'ispira all'opera prima di Grazia Verasani, in una Bologna sospesa tra noir e thriller, Placido si mette sulle tracce della ben nota banda della Magliana. Quest'ultima è la protagonista di una vera e propria gangster story all'italiana, che vede sul grande schermo il raffinato Kim Rossi Stuart, affiancato dal popolare Stefano Accorsi e da un folto cast di star nostrane, come Pierfrancesco Savino, Jasmine Trinca e Anna Mouglalis. In fase di riprese - in corso fino a metà febbraio - c'è pure «Il ritorno del Monnezza», diretto da Carlo Vanzina, prodotto da Cecchi Gori, con Claudio Amendola che vestirà i panni del figlio del leggendario Nico Giraldi (interpretato nel prequel da Tomas Milian). Ma i riflettori del cinema made in Italy puntano anche sulle tante pellicole annunciate. Da «Il Caimano» di Nanni Moretti, - le cui riprese, che cominceranno ad aprile, racconteranno la storia di Berlusconi - a «Vita», la prima trama drammatica di Paolo Virzì, ispirata all'omonimo romanzo della Mazzucco e incentrata sulle vicende di una giovane coppia italiana che sbarca a New York, all'inizio del Novecento. Sono ancora in fase di preparazione i film di Mario Monicelli («Le rose del deserto»), di Franco Battiato («Musikanten» sulla vita di Beethoven), di Gianni Amelio («La stella che non c'è», con Castellitto), di Marco Bellocchio («Il regista di matrimoni») e di Pasquale Scimeca («La passione di Giosuè l'ebreo»). Giorgio Pasotti e Nicoletta Romanoff, infine, a inizio d'anno partiranno con le riprese del film, diretto da Francesco Patierno, nelle vesti dei terroristi Giusva Fioravanti e Francesca Mambro.

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