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Anche la Mummia nulla può contro il buonismo di nonna Virna

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TELEDICO

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568.000affezionati di quel tipo di horror. «A casa di Anna», è la miniserie trasmessa da Raiuno domenica e lunedì sera, interpretata da Virna Lisi, nel ruolo di una nonna molto aperta e disponibile. Ancora una volta la fiction nostrana, anche fuori dal periodo di garanzia televisiva, batte il grande cinema di importazione statunitense. Infatti anche la serata di domenica era stata appannaggio della prima rete pubblica contro un altro film americano «A. I., intelligenza artificiale» trasmesso dalla principale rete Mediaset. Il motivo è da ricercarsi nel bisogno di buoni sentimenti da parte del pubblico televisivo. La miniserie, infatti, è apparsa abbastanza scontata nella trama e prevedibile negli avvenimenti, ma infarcita di situazioni a lieto fine, quasi al pari di una favola natalizia. In questo modo è riuscita a catturare l'attenzione del pubblico alla ricerca di oasi di serenità e di situazioni rassicuranti che solo nella finzione scenica attualmente si possono trovare. Rincorrendo quel sentimentalismo buonista oltremodo sfruttato si sono voluti toccare troppi argomenti, le problematiche giovanili, i disagi familiari, il tradimento di coppia, l'amore della terza età, il tutto attraverso dialoghi pieni di luoghi comuni. Sinceramente la presenza della Lisi è apparsa sprecata. Mar. Cat.

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