
Il sociologo della «ragione incerta»

Egli è stato uno dei protagonisti di quel tentativo di rifondazione individualistica delle scienze sociali che ha rappresentato uno dei capitoli più interessanti della storia intellettuale del secondo dopoguerra. Critico irriducibile di ogni forma di conoscenza assoluta, con «Il posto del disordine» (1985) Boudon ha demolito la pretesa di individuare leggi di evoluzione della società, difendendo l'idea di uno sviluppo sociale inteso come esito «spontaneamente» prodotto dalle azioni individuali. Con i suoi più recenti lavori («Il senso dei valori», 2000; «Sentimenti di giustizia», 2003) egli ha cercato di «salvare» la scelta etica sia dal determinismo e che dall'irrazionalismo. Delineando i confini di una ragione «incerta», che, consapevole dei propri limiti e delle proprie potenzialità, non sia né onnipotente né rinunciataria, Boudon difende in modo decisivo lo spazio della responsabilità individuale.
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