«FUNERAL PARTY»
Ma tutt'altro che tragica è l'atmosfera che in esso si respira, effervescente e bizzarra come quella dei numerosi personaggi che vi sono raccolti. Donne soprattutto, ma anche amici e conoscenti, che l'ascensore vomita in un viavai ininterrotto di abituale confusione attorno al corpo afflosciato del lucidissimo padrone di casa, affetto da una malattia che ne va paralizzando progressivamente gli organi. Un pittore, di personalità estrosa e a suo modo geniale, ma soprattutto di vitalità trascinante e carismatica, che fa da autentico perno al gruppo di russi emigrati in America, ritratti all'interno di questo «Funeral party». Che è un piccolo libro di piana e preziosa intensità, firmato da Ljudmila Ulickaja, originaria degli Urali e autrice, dopo un breve passato di biologa, di numerosi libri e pièces teatrali, già insignita del Premio Booker in Russia, del Premio Mèdicis in Francia e del Premio Città di Penne e Giuseppe Acerbi in Italia. Meritatamente del resto, poichè la sua scrittura si snoda con sapienza di apparente e scorrevole semplicità. Riuscendo in questo caso ad accompagnare con quasi impalpabile leggerezza il tema doloroso della morte sul filo insieme di una obiettività da entomologa e di una sensibilissima conoscenza dell'animo umano, capaci di restituire con spigliata vividezza le sfumature più sottili dei personaggi in gioco. A partire dall'alcolizzata Nina, moglie del pittore, ritratta in tutta la sfaccettata tenerezza di un essere fragile come un uccellino, affetto da mille manie e totalmente incapace di misurarsi con la realtà delle cose. Tutto il contrario della forte e coraggiosa Irina, cresciuta alla scuola del circo e riciclata in avvocato di successo, legata a sua volta all'uomo da una lunga storia d'amore, oltre che da una figlia affetta da una singolare forma di autismo chiusa al mondo degli adulti. Una storia d'amore da lui vissuta con pienezza di aderenza sincera e irresponsabile, come quella con Valentina, attorno a cui la scrittrice intreccia pagine vivacissime di notturna vita newyorkese. Mentre, con perizia di sorridente ironia e di malinconia struggente, la narrazione s'inoltra sul filo di una veglia a disvelare i più profondi anfratti di sentimenti e speranze vissuti all'ombra dell'esilio. Ljudmila Ulickaja «Funeral party» Frassinelli, 161 pagine, 15 euro