Contro l'autoritarismo: il «Cattabiani» a Fertilio
È risuonato ieri a Civitavecchia, nel bel Teatro Traiano, il nome di Alfredo Cattabiani, l'intellettuale scomparso un anno e mezzo fa dopo una lunga malattia. L'occasione, la seconda edizione del Premio che porta il nome di Cattabiani, fondato dall'Associazione «Il Simbolario» alla memoria dello scrittore, studioso di simbolismo, storia delle religioni e tradizioni popolari, e patrocinato, tra gli altri, dal Comune di Civitavecchia e dalla Regione Lazio. A ricevere il riconoscimento, per la sezione «Internazionale» lo scrittore Dario Fertilio. La giuria - composta tra gli altri da Gino Agnese, Maria Luisa Spaziani, Marcello Veneziani, Fausto Gianfranceschi, Gianfranco de Turris - ha preferito su tutti il suo libro «La morte rossa. Storie di italiani vittime del comunismo» (Marsilio), un'opera di denuncia che svela, con lo stile di un romanzo, particolari sconosciuti della nostra storia recente. Fertilio, giornalista de «Il Corriere della Sera» ha dedicato i suoi numerosi libri soprattutto alla ribellione contro l'autoritarismo, alla libertà di comunicare e al coraggio di amare, che erano anche i valori in cui credeva Cattabiani, diventato con le sue opere («Florario», «Planetario», «Volario», «Acquario») un punto di riferimento, specialmente per i giovani, per la diffusione e lo studio della cultura tradizionale. Cattabiani, per lunghi anni collaboratore delle pagine culturali de «Il Tempo», ha poi legato il suo nome, come direttore editoriale, alla pubblicazione di quel Tolkien ora celebrato anche al cinema per la sua fantastica saga de «Il Signore degli Anelli». Sul palco dei premiati sono saliti anche Giancarlo Licata, per il programma televisivo del Tgr di Palermo «Mediterraneo» (Premio Civitavecchia-Porta del Mediterraneo); lo storico Gianni Gentilini, autore de «I cibi della Roma Imperiale edito da Medusa (Premio Lazio-Tradizione). L'ultimo riconoscimento, per la «Testimonianza Civica», è andato al Centro di Assistenza Domiciliare della Asl di Civitavecchia, per la dedizione dei suoi operatori nella cura e sollievo dei malati terminali. Alla manifestazione sono intervenuti il Presidente della Regione Lazio, Storace, e il sindaco di Civitavecchia, De Sio, che hanno sottolineato l'importanza della presenza della cultura anticonformista sul territorio. La serata è stata animata dalla attrice Maria Rosaria Omaggio, madrina del Premio, che ha intervistato tutti i membri della giuria facendo emergere un ritratto toccante della personalità e dei valori di Cattabiani. Fausto Gianfranceschi ha ad esempio ricordato l'attività di direttore editoriale di Cattabiani e il fatto che fu questi a fargli pubblicare una serie di libri i quali sono in via di riedizione a distanza di trentacinque anni. Toccante il filmato proiettato, portato da Marina Cepeda Fuentes, la moglie di Cattabiani, scrittrice e giornalista: nelle sequenze l'intellettuale è nella sua abitazione di Santa Marinella. Parla di simbolismo tenendo in braccio il suo gatto, Mao. Che, disturbato dalle luci della telecamera, graffia il padrone e fugge. Movenze sapienti e musiche evocative hanno dato ritmo alla manifestazione: sul palco l'Atelier Danza Teatro «El Mirabras» di Roma e gli attori Clara Berna, Francesca Santini e Giorgio Dante, che hanno letto brani delle opere premiate. Nel segno di Alfredo Cattabiani.