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L'attore guardava la Tv ma in segreto

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RAPPORTO SINGOLARE

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In questo contesto Troisi aveva presentato la notissima scenetta dell'Annunciazione recitata con il trio La Smorfia, nato nel 1977, di cui faceva parte con Enzo De Caro e Lello Arena. Il trio proponeva una rivisitazione, in chiave umoristica, dell'Angelo che annuncia a Maria la prossima maternità. Un successo teatrale che si tramutò immediatamente in un successo televisivo, ancora oggi uno degli sketch più trasmessi sul piccolo schermo. A «Non stop» Troisi propose anche altre scenette teatrali. La Tv così si inserì a pieno titolo nella carriera di quel ragazzo di belle speranze che, non solo ha continuato a frequentarla come ospite in occasione dell'uscita dei suoi film, ma ne è stato anche parte integrante. Troisi, infatti ha partecipato in seguito a programmi come «Blitz» di Gianni Minà, alla «Domenica in» condotta da Pippo Baudo nella metà degli anni Ottanta, fino ad occupare un posto di protagonista in alcune puntate di «Mixer» di Giovanni Minoli. Minà, che stato un grande amico dell'attore scomparso, aveva realizzato, nel 1992, due anni prima della morte, lo special «Alta classe» cui aveva collaborato anche Troisi. Mentre un altro speciale, al quale avevano dato il proprio contributo sia amici dell'attore che la sorella Rosaria, dal titolo «Il mondo di Troisi», è andato in onda solo dopo la morte, dieci anni fa. Singolare il rapporto di Massimo Troisi con la Tv nella cui storia è stato uno dei personaggi più intervistati in assoluto. Non ne ma mai parlato male ma, negli ultimi anni, si intuiva che ne sopportava a stento la presenza. Soleva, infatti, ribattere, a chi gli faceva notare qualche suo commento non proprio positivo: «Non è vero che la televisione non mi piace. Ho detto una bugia, io sono un creativo, adoro mentire. La verità è che il televisore a casa mia è sempre acceso. Ed io guardo tutto, anche i programmi più brutti». Non dimenticava che una gran parte della sua notorietà era dovuta proprio al piccolo schermo. Ed in questo modo cercava di saldare una sorta di debito di riconoscenza. I suoi 11 film, da «Ricomincio da tre» nel 1981 a «Il postino» del 1994, continuano ad essere trasmessi sempre con immutato gradimento.

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